⭐⭐⭐⭐⭐
(CLUB DE MUSIQUE RECORDS - 2007)
Prodotto dall'americano Jono Manson e registrato tra Santa Fe (New Mexico), Sarzana e Casale Marittimo il secondo album in studio del cantautore toscano Stefano Barotti è un disco di raffinata Musica D'Autore e contiene undici canzoni che sono degli autentici gioielli. L'ampio respito che ne ha contraddistinto le fasi di registrazione si ritrova nei solchi del disco che vanta delle partecipazioni straordinarie di notevole caratura artistica a partire dello stesso produttore Jono Manson, di Kevin Trainor e di Paolo Bonfanti alle chitarre. Alla batteria c'è Marco Barotti, fratello di Stefano. Penna raffinata e autentico "Compositore di Canzoni" (dal titolo di un pezzo tratto dal suo primo album UOMINI IN COSTRUZIONE) Barotti con canzoni come GLI OSPITI, NATALE SUI MONTI, IL COSTRUTTORE DI ALI, TEMPO DI ALBICOCCHE (ma andrebbero citate tutte) si consacra con GLI OSPITI tra i più ispirati Cantautori in circolazione. Imperdibile.
(Recensione tratta da IL TONNUTO n. 73 - Maggio 2007)
di Rho Mauro
Il disco dell’amico Stefano Barotti era nella
lista degli album più attesi dal TONNUTO in questo anno di grazia 2007. L’avevo
già scritto chiaro & tondo allorché l’anno iniziava… andatevi a riprendere
il n.ro 69 di gennaio… se avete dubbi.
Ho potuto averlo tra le mie mani
acquistandolo direttamente dalle mani del nostro amico proprio nella sera del
grande concertone del 4 maggio u.s. a Mariano Comense.
Il sabato dopo il concerto il dischetto ha
girato nel nostro lettore “tonnuto” per ore… ed alla fine il primo posto,
sebbene parziale, nella classifica TONNUTA del 2007 è d’obbligo, ma non per
ruffianerie & varie, bensì per merito, non altro che per merito.
GLI OSPITI è un bellissimo disco dove,
su 11 canzoni, al sottoscritto ne
piacciono da impazzire almeno otto e quelle che mancano all’appello sono
comunque belle canzoni.
Dopo UOMINI IN COSTRUZIONE (2003) ecco quindi
Stefano alla prova del secondo disco… prova che è sempre la più difficile, la
più ardua: il nostro amico supera lo scoglio proponendo un disco veramente
stupendo pieno zeppo di colori, riferimenti, vita, solarità.
Anche questa volta a produrre il lavoro di
Stefano è il “little big man” Jono Manson, artista e produttore di grande
talento, ed ancora l’etichetta è quella della Club de Musique di Courmayeur:
segno di continuità che è anche attestato di stima & rispetto reciproco.
GLI OSPITI ha una durata di ben 46 minuti e,
nelle 11 canzoni, suonano una miriade di artisti. Cito Paolo Bonfanti, Kevin
Trainor, Gabriele Ulivi, Marco Kaserer,
Jono Manson alle chitarre; Peter Willimas & Pietro Bertilorenzi al basso,
Mark Clark & Marco Barotti, batteria & percussioni: Tom Adler al banjo,
Chris Ishee al pianoforte, Deborah Barbe al violoncello, Michele Menconi e
Mattiew Vghan ai violini, Marco Bartalini & Vittorio Alinari alla sezione
fiati e, per chiudere, il mitico Gorge Breakfast in proposito del quale ricordo
le battute dell’amico Jono Manson nei concerti estivi a Cantù.
Tutte le canzoni sono composte da Stefano per
testo & musica… e questo significa cantautore.
Il disco si apre con TEMPO DI ALBICOCCHE, una
canzone solare e che contiene parole come Vienna, Maggio, Clown… che amo, per
vicende & questioni personali. E’ proprio un gran bel viatico per tutto il
disco, piena di ritmo… piena di vita.
PER UN CHICCO DI SALE è più riflessiva,
introspettiva, probabilmente con accenni da ritenere autobiografici? Pianoforte a creare atmosfera e canzone degna
di nota.
L’ANGELO E IL DIAVOLO l’avevo già sentita
(credo a Vertemate nel maggio dello scorso anno) ed è una canzone
piacevolissima dove si aggiungono i fiati e l’organo hammond ad un impianto
sonoro già oleato alla perfezione.
VIVE DENTRO UNA CANZONE è la canzone che riesce
meno delle altre ad entusiasmarmi, pur essendo, una canzone godibilissima.
Trovo un Pinocchio, nel testo, che mi riporta alla mente un filmato di Stefano
che aveva proprio un’inquadratura sul burattino di legno. Coincidenze?
NATALE SUI MONTI è una delle più amate in
assoluto da chi scrive. E’ una bellissima canzone dai toni soffusi, che
descrive la vita in un paesino di montagna: è una di quelle canzoni che ti
resta subito in testa dopo alcuni
ascolti dell’intero disco.
IL COSTRUTTORE DI ALI è una storia propria
bella, prima ancora che essere una bella canzone. E’ una sorta di fiaba del
tipo che mi è tanto cara… mi riporta alla mente un film della mia adolescenza,
IL RAGAZZO CHE SAPEVA VOLARE. Qui il volare è metaforico e questa canzone è
poesia, allo stato puro, che sta lì a dimostrare quanto vale questo ragazzo
come song-writer.
IL PROFUMO DEI SOGNI contiene strofe da una
poesia di Carmen Gargano che, a questo punto, mia moglie, bibliotecaria, andrà
a ricercarmi.
L’UOMO PIU’ CURIOSO DEL MONDO è una canzone
ben strana se paragonata al resto del lavoro. Ha sonorità particolari dovute all’organo wurlitzer ed azzeccate con
l’apporto del buon hammond a dettare il tema in sottofondo. Una delle bellissime, senza dubbio.
GLI OSPITI ha il numero dieci, come quello
del grande Diego, del codino Baggio e via dicendo… è un caso che è proprio lei
a titolare l’intero disco??? Boh! Certo è che è la mia preferita in assoluto.
Arrangiamenti grandiosi, archi a rafforzare il suono. Da oscar e fra le
candidate, per chi scrive, alla palma di “canzone dell’anno”. Va ascoltata
bene, parecchie volte, ed ogni volta si nota un suono, un particolare, quello
che fa di una canzone un capolavoro.
La chiusura è con PICCOLA CANZONE che è
bella, ma viene dopo il capolavoro e, quindi, riesce difficile tenersela a
mente, perché la mente è ancora lì, su quel “ e ti diranno ti amo (…)” della canzone che la precede. Il tempo, credo, le renderà giustizia, anche nel
mio giudizio.
Spero di leggere, per questo disco,
recensioni ben più “pesanti & significative” di questa mia… recensioni sul
Busca, piuttosto che su Jam, o Chitarre…
e spero di leggere belle cose, buone critiche & belle lodi,
semplicemente quelle che l’amico Barotti si merita.
Consigliato a tutti gli amici che amano la
musica dei cantautori, quella pura, vera
& sincera.
(STEFANO BAROTTI - GLI OSPITI)
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