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mercoledì 31 marzo 2021

ROCCO ROSIGNOLI - UOMINI E BESTIE

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(AUTOPRODOTTO - 2011)



Dieci anni or sono,  nell'aprile 2011,  sul numero 116 del "nostro" TONNUTO   ospitavamo Rocco Rosignoli  con il suo primo disco: UOMINI E BESTIE.
Un disco da 5 Stelle che, 10 anni dopo,  non ha perso un milligrammo della sua  splendente bellezza.
Da scoprire o riscoprire ... 





Recensione tratta da:  IL TONNUTO numero 116 - APRILE 2011 

di Rho Mauro

Rocco Rosignoli, classe 1982, arriva da Parma ed è già stato sulle pagine del TONNUTO nel 2009 in qualità di membro del gruppo Mè, PèK & Barba. A dispetto della giovanissima età Rosignoli ha già alle spalle una notevole attività artistica, svolta sempre in collaborazione con altri artisti nell’ambito di progetti musicali di gruppo.

Ora con UOMINI E BESTIE – UNA SINFONIA DELL’ORRORE Rocco ha messo a punto e dato alle stampe la sua prima opera da “solista”.

UOMINI E BESTIE è un disco veramente sorprendente che mi ha conquistato fin dal primo ascolto sul sito dell’artista emiliano e che, per prendermi in parola, potete ascoltare anche voi qui:

http://www.roccorosignoli.altervista.org/video.html

L’opera prima di Rosignoli si compone di nove tracce “ufficiali” e da una decima traccia nascosta che, come ogni ghost-track ha la sua particola suggestione … se poi è intitolata IL FANTASMA capite bene che è più di una semplice suggestione. Il tutto è diluito in 31 minuti di musica. Questo è quello che si dice fare un disco, farlo bene, mettere le canzoni giuste, al posto giusto, con le giuste note. Non un minuto in più, non un minuto di stanca.

La bravura di un’artista è anche questa: saper condensare la sua arte in maniera sublime.

Rosignoli che con i Mè, PèK & Barba  suonava soprattutto violino e mandolino è anche un fine chitarrista e nelle canzoni di questo disco traspare tutta la sua perizia.

Il progetto  che sta dietro a UOMINI E BESTIE è quello di un concept album sui canoni classici dell’orrore. La paura è la via da seguire per entrare in questo mondo musicale.

L’album si apre con LA BETE DU GEVAUDAN  che racconta, in francese, la  storia di un  gigantesco lupo che terrorizzava  la popolazione francese uccidendo e ferendo diverse persone. Ovviamente è il lupo che rappresenta l’orrore che si po’ riscattare solo con la purezza.

JACK LO SQUARTATORE è un altro dei classici che non può mancare in una raccolta dell’orrore.

L’UOMO LUPO è la prima canzone di Rosignoli che ho ascoltato  in assoluto  ed è anche quella che mi ha fatto innamorare di questo disco e (musicalmente parlando) del suo autore. L’UOMO LUPO è una canzone cantautorale di stampo classico, un pezzo stupendo dove Rosignoli crea un tappeto sonoro semplicemente fantastico. Un pezzo che, ascoltato e riascoltato si apprezza in tutto il suo splendore.

Nei classici horror non poteva mancare un rimando al maestro Edgar Allan Poe. In questo caso Rosignoli attinge ai versi della stupenda “THE RAVEN” nella traduzione italiana ad opera di Ernesto Ragazzoni. La canzone viene suddivisa in due strofe.

Tra queste due parti de IL CORVO trovano spazio LA STREGA e FRANKESTEIN. La prima è dedicata ad una delle sempre classiche figure che la storia dell’orrore ha fatto propria facendone un’icona classica della paura.  FRANKESTEIN si apre con un intro splendido in stile tarantella. La canzone è una conversazione fra Victor e la sua creatura, che diventa spunto per una splendida riflessione del rapporto tra padre e figlio, cioè tra il creatore e la sua creatura.  

IL LEVIATANO si apre con uno splendido  intro di pianoforte a cura di Alice Avanzi per lasciare poi spazio ad un tappeto sonoro molto suggestivo. Il racconto della tradizione ebraica e dello scontro tra il mostro marino, il leviatano, appunto e il behemot, il mostro terrestre,  è una storia epica e una  delle canzoni più ispirate del disco. 

IL MIO FUNERALE è la canzone che chiude (ufficialmente) il disco ed è  tratta da una poesia di Ernesto Ragazzoni che Rocco Rosignoli ha musicato e lievemente ritoccato in una parte del testo.

IL FANTASMA  non è ufficialmente inserita nella tack list … è la ghost track del disco … la traccia numero dieci. La  scelta di una ghost-tack in un concept albun dedicato all’horror è semplicemente fantastica perché  mai altro  fantasma potrebbe essere stato al posto giusto. Bellissima questa ballata ha, come tutto il disco, pezzi di alta poesia musicati in modo superbo.

In sintesi, UOMINI E BESTIE è un lavoro molto ben fatto e molto raffinato. Rocco Rosignoli attraverso la  sua sensibilità di cantautore di stampo classico (non per niente arriva dalle terre di Guccini – per dirne uno) ha composto e musicato un concept album di spessore assoluto, un’opera prima  che, da queste pagine, mi permetto  di candidare all’attenzione degli amici del Club Tenco. 




(ROCCO ROSIGNOLI - L'UOMO LUPO)


 




sabato 27 marzo 2021

IVAN FRANCESCO BALLERINI - ANCORA LIBERO

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(RADICI MUSIC RECORDS - 2021)


Due anni dopo lo splendido album d'esordio, CAVALLO PAZZO,  ritorna nel mio lettore CD l'amico toscano Ivan Francesco Ballerini con questo suo nuovo (e altrettanto scintillante) album ANCORA LIBERO.
Mentre CAVALLO PAZZO era un concept album incentrato sulle vicende dei "nativi" americani, questo nuovo lavoro cambia totalmente registro e, sempre tenendo alta la qualità della scrittura e della stesura musicale,  si concentra maggiormente sulle "sensazioni di vita" di questo ragazzo che, a 55 anni, ha messo insieme una raccolta di canzoni dal tono intimo e confidenziale.
ANCORA LIBERO è, per certi versi, un concept album: e mentre il primo disco narrava delle vicissitudini  degli indiani d'America questo lavoro è un "concept dell'animo umano",  un insieme di sentimenti ed emozioni, una ricerca di verità profonde che si srotolano nella quotidianità.
Nel corso dell'ultimo anno ho avuto il piacere  di stringere un buon legame "umano" con Ivan e ho trovato,  dietro all'artista,  un Uomo di validi principi e profondamente "ispirato" dalle cose della vita che gli scorrono intorno e che lui riesce a fissare in liriche  profonde che, certamente, richiedono attenzione  nell'ascolto ma che poi, in fondo, fanno parte della vita quotidiana di tutti noi e che quindi si riescono a far proprie attraverso l'ascolto del disco.
A dar manforte ad Ivan in questo nuovo viaggio musicale c'è ancora Alberto Checcacci  che già aveva "vestito" le canzoni di CAVALLO PAZZO e che in questo nuovo album ritroviamo agli arrangiamenti, alle chitarre e al basso: a rendere il viaggio musicale ancora più suggestivo vi sono poi i preziosi contributi di Alessandro Golini con il suo splendido violino,  Alessandro Melani alla batteria e Monica Barghini che presta la sua voce alla canzone NON SONO UNA STELLA e ai cori.
L'album di apre con VOLARE LIBERO che già regala la visione di  orizzonti aperti e al contempo, traccia subito le coordinate del viaggio in cerca della libertà che caratterizza la sensibilità umana di Ballerini che emerge in tutta la sua splendida essenza nel successivo pezzo, HO IMPARATO,  che riassume quanto maturato in termini di umanità nei suoi primi 54 anni di vita.
DA MONDI LONTANI  è una canzone d'amore, mi verrebbe da definire, "cosmico", un sentimento che passa attraverso le stelle, viaggia per mondi lontani e si spalanca attraverso gli occhi della donna amata.
GUARDO DALLA FINESTRA  è la descrizione di una donna, un'insegnante, che si prende cura dei propri fiori così come dei bambini ai quali insegna come  crescere e sbocciare, il riferimento che guida Ivan in questa canzone è il ricordo di sua madre, insegnante per tutta le vita, scomparsa prematuramente. Un brano di toccante umanità e, proprio alla madre, Ivan dedica l'intero album.
PER ME SEMPRE SARAI  nasce dai versi di una poesia scritta da Romano Ballerini, padre di Ivan. I versi, di struggente bellezza, narrano dell'amore visto con gli occhi di un nonno per la nipote. Questa è senza dubbio tra le più "preziose" gemme dell'album con il violino di Golini che ricama intorno ai versi una delicata melodia. Splendida.
SE SEI TRISTE  che l'autore ha estrapolato da una filastrocca racconta dell'amore di una nonna che, alla nipote triste, consegna un segreto per scacciare via i brutti pensieri: legare  i capelli così da  intrappolare nelle trecce la tristezza. Toccante poesia.
In  DIO C'E'   Ivan  celebra "l'ordinaria  straordinarietà" della vita quotidiana: dalla voce della madre che ti sveglia alla mattina, senza dare mai nulla per scontato ma restando sempre affascinati dalla "vita" che ci passa intorno nelle cose piccole e grandi, nelle canzoni che ci fanno emozionare, nel volto di Dio che, sempre, c'è. Canzone dalla forza emotiva straordinaria. 
IO NON TI VIZIO  che si apre con il violino di Golini in evidenza e ricama uno splendido tappeto sonoro intorno ai versi di Ivan che narra come, da padre, si vive il distacco dalla propria figlia  che prende la propria via per il mondo. 
In  CUORE DI METALLO  le riflessioni del cantautore toscano si spostano sulla "tecnologia" che sempre più prende piede nella nostra quotidianità: e così parte la storia, dal sogno di un bambino che, diventato ingegnere,  può costruire quel robot che fargli compagnia.
Quindi è il turno della canzone che titola il disco, ANCORA LIBERO,  che rappresenta il messaggio che Ivan vuole far arrivare ai giovani di oggi: una sorta di esortazione a vivere più a fondo, "in strada", la vita staccandosi dai social network per tuffarsi a capofitto nella vita reale.
CAMBIARE VITA narra della storia di un professore universitario che, stanco di tutto, desideroso di cambiare vita, affida all'alcool il suo fato salvo poi rendersi conto che la redenzione sta proprio in ciò che in fondo era sempre stato il suo sogno: insegnare.
Chiude il disco il brano NON SONO UNA STELLA  che Ivan ha affidato, come sopra già detto, all'interpretazione di Monica Barghini che la fa sua e narra delle vicende umane di una donna che, giunta alla mezza età  invita il suo uomo a non lasciarla  perchè "Non sono più così bella, non sono una stella, che splende oramai."
Grazie alla collaborazione di Nedo Baglioni da due canzoni del disco, PER ME SEMPRE SARAI e DA MONDI LONTANI   sono stati girati due video, molto ben fatti,  che rendono perfettamente onore alle liriche di Ivan. 
Questo disco mette un sigillo definitivo sulla vicenda artistica di Ivan Francesco Ballerini, Cantautore per definizione, certo, ma prima ancora Uomo di Grande Spessore che  essendo semplicemente se stesso  è capace di raccontare le cose della vita con il cuore in mano.
Grande.





(IVAN FRANCESCO BALLERINI - PER ME SEMPRE SARAI)




(IVAN FRANCESCO BALLERINI - DA MONDI LONTANI)





(IVAN FRANCESCO BALLERINI - HO IMPARATO)






















domenica 21 marzo 2021

GIUNI RUSSO - SE FOSSI PIU' SIMPATICA SAREI MENO ANTIPATICA

 



⭐⭐⭐⭐⭐

(EMI - 1994)


"Dove pensate che mi debba far seppellire ?" ci chiedeva Giuni serena, sbriciolando un grissino. 
"In Sicilia no, non ho più niente a che fare laggù. (...) Quasi quasi chiedo a madre Emanuela se mi prendono al cimitero delle Carmelitane Scalze..."
E noi, con la stessa tranquillità divertita (...) "Ma  và ! Non sei mica una suora."
Invece  dopo un anno, dovevamo scoprire che le monache l'avevano accolta a braccia aperte, come una loro conosorella, perchè, come dirà madre Emanuela durante il funerale, richiamando una etimologia alternativa della parola, Giuni in realtà era stata una vera carmelitana  ossia una persona che col canto (carmen) aveva rallegrato (laetato) gli animi di tuti i fratelli."

(Brano tratto dal libro di Bianca Pitzorno GIUNI RUSSO - DA UN'ESTATE AL MARE AL CARMELO DI ECHT)


La parabola artistica di Giuno Russo, dopo il grande successo ottenuto con i "classici estivi", da UN'ESTATE AL MARE ad  ALGHERO, ad un certo punto  si  incrocia, a cavallo tra il 1993 e il 1994, con storie  di santi come Sant'Ignazio di Loyla,  e via via altri che ne accesero la curiosità per il mondo delle Sacre Scritture.
Proprio dalla lettura di un brano tratto dal libro conosciuto come   Eclesiastico (o Siracide)  nacque il testo della canzone  LA SPOSA che è tra le più belle liriche composte dal duo  Giuni Russo - Maria Antonietta Sisini in collaborazione con Davide Tortorella.
In questo album del 1994 titolato SE FOSSI PIU' SIMPATICA SAREI MENO ANTIPATICA e che contiene il brano  LA SPOSA  vi è un altro brano che, ispirato dalla storia di San Giovanni della Croce , collaboratore di Teresa d'Avila sarà il "sigillo" dell'esistenza di Giuni: LA SUA FIGURA.
E proprio le due canzoni sopra citate sono la forza di questo album che ha inoltre la particolarità di presentare  l'unico brano cantato da Giuni nel dialetto della sua natia Sicilia: STRADE PARALLELE canzone che  la vede duettare con l'amico "siciliano" che,  da sempre, ne  segue  (a più riprese partecipe) la vicenda artistica, il Maestro Franco Battiato. 
La canzone che titola il disco e che lo apre, è una divertente filastrocca incentrata su una poesia di Ettore Petrolini dal titolo FORTUNELLO.
In NIENTE SENZA DI TE  i riferimenti autobiografici rimandano all'infanzia trascorsa sullo scenario di una Sicilia che è, per molti versi, la stessa che ha nel cuore e nei versi  il Maestro Battiato mentre nella canzone IL VENTO FOLLE vi sono versi tratti da "Prima dell'alba" dello scrittore francese Henri Thomasson.
In DIO IN ESILIO Giuni  Russo  riflette sulla fragilità della  virtù dell'esistenza mentre in ONDE LEGGERE  il richiamo è forte al mare elemento che, tra la natia Sicilia e l'adottiva Sardegna, ha da sempre "delimitato" il mondo dell'artista.
OCEANO D'AMORE è una sorta di "preghiera" laica che è stata ispirata da una xilografia di Gabriele Mandel.
La forza di questo album,  che ristampato in vinile nel corso del 2019 ha fatto registrare un ottimo volume di vendite,  sta nella potenza "mistica" delle liriche che unite alla ben nota virtuosità vocale dell'artista siciliana traccia un percorso d'ascolto estremamente emozionante.


(GIUNI RUSSO - LA SUA FIGURA)





(GIUNI RUSSO - LA SPOSA)




(GIUNI RUSSO feat FRANCO BATTIATO - STRADE PARALLELE)



(GIUNI RUSSO - OCEANO D'AMORE)









sabato 13 marzo 2021

ANTONIO DI MARTINO - UN PAESE CI VUOLE

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(PICICCA  DISCHI - 2015)



Antonio Di Martino  è uno dei cantanti del "momento".
Grazie al brano "sanremese" MUSICA LEGGERISSIMA  cantata in duetto con Colapesce l'artista palermitano ha visto accrescere, e di parecchio, la sua visibilità: il brano, bello ma non bellissimo (se paragonato ad alcune chicche di questo album del 2015 di cui vado raccontando), ha l'indiscutibile pregio di essere molto orecchiabile e, nel breve volgere di qualche giorno, ha già invaso le radio di tutto l'italico stivale.
Un pop "lieve" ma funzionale, soprattutto oggigiorno, in questa pandemia che appiattisce, della nostra vita, tutto il senso delle cose.
Quando le prime indiscrezioni da Sanremo hanno iniziato ad indicare il duo Colapesce-Di Martino tra i favoriti nella vittoria finale del Festival la cosa non mi ha sorpreso più di tanto: poi non hanno vinto ma, di fatto, i passaggi radiofonici che il duo fa registrare oggi è come una vittoria.
Facendo qualche passo indietro nel tempo ... era il maggio del 2015 quando, per il mio compleanno, mi giunse quello che era (allora) il terzo disco di Antonio Di Martino: UN PAESE CI VUOLE.
Di questo disco a colpirmi subito fu lo splendido disegno di copertina ad opera di Manuela Di Pisa.
UN PAESE CI VUOLE venne registrato nel gennaio di quell'anno 2015 in "una casa dispersa nelle campagne di Missilmeri (Palermo)" e con Di Martino (voci, basso e chitarre) c'erano  Angelo Trabace (cori, pianoforte e synth) e Giusto Correnti (batterie, percussioni, cori): questo fu l'impasto di "base" del disco a cui poi si aggiunsero diverse collaborazioni  alcune delle quali  celebri, come Francesco Bianconi (Baustelle) ospite con la sua voce  in UNA STORIA DEL MARE (scritta a quattro mani tra i due) e Cristina Donà ospite alla voce in   I CALENDARI.
I quaranta minuti di UN PAESE CI VUOLE allineano canzoni che fanno chiaramente trasparire una classe e un'eleganza, nei testi e nella musica,  molto raffinata: Antonio Di Martino è un Cantautore puro e, la declinazione a "Musica Leggerissima" della canzone sanremese non deve minimamente trarre in inganno l'ascoltatore "di passaggio", quello distratto che, all'ascolto,  non aggiunge (quasi) mai un approfondimento sui testi, sul significato delle canzoni ... 
Di Martino in UN PAESE CI VUOLE allinea canzoni di splendente cantautorato come  NIENTE DA DICHIARARE, DA CIELO A CIELO,  COME UNA GUERRA LA PRIMAVERA, L'ISOLA CHE C'E', CASE STREGATE canzone che, con quello splendido intro al piano, è una di quelle che fissa direttamente al cuore la musica di Di Martino, oppure ancora A PASSO D'UOMO dove ad introdurre il brano vi è un recitato del nonno dell'artista.
Di Martino "rubò" il titolo del disco da un brano di Cesare Pavese, LA LUNA E I FALO'" : 

 "Un paese ci vuole, non fosse che il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti." 

... versi che vibrano forte solo là dove vi è la capacità di comprenderli nel loro senso più pieno, cosa che è evidentemente nelle corde di Antonio Di Martino, del quale avevo perso le tracce e per il quale ho nutrito un senso di innamoramento musicale grazie a questo disco ...
Un posto tra i miei "siciliani" preferiti c'è anche per lui ... anche per aver fatto risuonare la Musica del Vate di tutti i Musicisti Siciliani, Franco Battiato, sul palco dell'Ariston in una delle serate sanremesi.
Canzone D'Autore che merita di essere (ri)scoperta ... Di Martino ... "Di Qualità" ... 



(Antonio Di Martino - CASE STREGATE)





(Antonio Di Martino - NIENTE DA DICHIARARE)