Visualizzazioni totali

domenica 11 novembre 2018

JOHN HIATT - THE ECLIPSE SESSIONS



⭐⭐⭐⭐⭐

(NEW WEST RECORDS - 2018 )


Quattro anni dopo il precedente  TERMS OF MY SURRENDER il Maestro  John Hiatt ritorna tra noi con un nuovo disco: THE ECLIPSE SESSIONS.
Senza le possenti chitarre di Doug Lacio a favore delle più tenui  tinte  disegnate sulle corde dello strumento da Yates McKendree con il fido Kenneth Blevins confermato alla batteria, Patrick O'Heran al basso e Kevin McKendree al piano, il suono di questo nuovo lavoro è decisamente più raccolto: molto lavoro passa per la chitarra acustica dello stesso Hiatt che, se nel disco precedente metteva sul piatto i "Termini della sua Resa",  in queste nuove undici canzoni raccoglie a piene mani dal fondo della sua anima riflessioni di una vita intera. 
Dolori e passioni, ma anche sconfitte umane, rimpianto  e redenzione, tutto questo passa attraverso queste ECLIPSE SESSIONS.
Per chi, come il sottocritto, ha nel cuore il percorso musicale di quest'uomo giunto alle 66 primavere  con un pesante carico di "esperienze di vita"  le canzoni di questo nuovo disco suonano un po' come una sorta di bignami di quello che potrebbe definirsi il "crepuscolo dell'esistenza".
Dal suo capolavoro assoluto,  BRING THE FAMILY  (1987), sono ormai passati più di trenta anni ma un sottile filo conduttore lega le vicende di quel disco alle "confessioni" di queste nuove registrazioni.
Canzoni come NOTHING IN MY HEART o OVER THE HILL o ancora HIDE YOUR TEARS o  ROBBER'S HIGHWAY che trovano spazio in questo disco del 2018 e che raccontano di dolore e pentimenti sembrano arrivare dritte dritte dallo struggimento umano di quello strepitoso album di 31 anni fa.
THE ECLIPSE SESSIONS è un disco tra i migliori mai mandati alle stampe da Hiatt nel corso della sua lunga carriera.
John Hiatt è  giunto  (probabilmente) alla resa dei conti con il suo passato e in questo suo viaggio nel  "Crepuscolo dell'Esistenza"  il cantautore  regala a ognuno di noi  un tema che deve invitare a profonde riflessioni.
John Hiatt è sempre stato un Cantauture con la C Maiuscola. 
Forse è vero: siamo al Crepuscolo. 
E' il tempo, con il suo scorrere a portarci là.
Così e la vita raccontata attraverso le  undici canzoni di  THE ECLIPSE SESSIONS: un Capolavoro.







(JOHN HIATT - NOTHING IN MY HEART)



(JOHN HIATT - ROBBER'S HIGHWAY)





domenica 5 agosto 2018

THE BOOTLEG SERIES VOL. 5 - BOB DYLAN LIVE 1975 - THE ROLLING THUNDER REVUE



⭐⭐⭐⭐⭐

(COLUMBIA - 2002)


Compendio in "presa diretta" di tutta l'Arte e il Genio Musicale Assoluto di Bob Dylan questo doppio album raccoglie ventidue tra le sue migliori canzoni  tratte dal quel famoso "Circo" Itinerante  denominato THE ROLLING THUNDER REVUE.
L'idea di una Super-Band che, con ospitate di vario genere, attraversò l'America portandosi appresso  il "verbo" del Grande Dylan fu splendida e geniale.
Con Joan Baez ospite fissa e una serie di comprimari di prim'ordine come T-Bone Burnett,  Bobby Neuwirth, e Mick  Ronson alle chitarre tanto per citarne solo alcuni Dylan rivisitò in allegria e divertimento il proprio song-book che,  all'epoca,  già poteva contare al suo attivo canzoni che definire leggendarie è dire poco. 
Basta ricordare che, tra il 1962 con l'uscita di BOB DYLAN e il 1975 con BLOOD ON THE TRACKS, Dylan mandò alle stampe  i suoi più importanti dischi.
Ecco così scorrere MR. TAMBOURINE MAN, BLOWIN' IN THE WIND, I SHALL BE RELEASED, ROMANCE IN DURANGO, THE WATER IS WIDE, JUST LIKE A WOMAN, KNOCKIN'ON HEAVEN'S DOOR, HURRICANE, TANGLED UP IN BLUE.
Canzoni che fanno parte della Storia della Musica e che sono un Patrimonio unico per tutti noi amanti della Musica D'Autore.
Le proposte musicali dylaniane, sul mercato, sono molteplici e l'elenco a riguardo è sterminato. 
Ma questo VOLUME 5 del  Bootleg  Series è decisamente tra i migliori: BOB DYLAN LIVE 1975 rappresenta una degna testimonianza dalla straordinaria visione musicale di Dylan.
Indispensabile.







sabato 28 luglio 2018

KINKY FRIEDMAN - LASSO FROM EL PASO



⭐⭐⭐⭐⭐

(VARESE - 1976)


Compositore e Genio Assoluto  di un genere musicale che possiamo (semplificando di molto il concetto) definire "Satirico" Richard "Kinky"  Friedman, classe 1944, ha dato alle stampe pochi dischi nel corso della sua carriera intervallando, alle opere di carattere musicale,  la sua carriera letteraria espressa sotto forma di romanzi di genere giallo con forti venature  fantasy.
Tra le sue "esperienze" musicali più significative questo LASSO FROM EL PASO, pubblicato originariamente nel novembre del 1976,  vede celebrato tutto il suo Genio Musicale in dodici canzoni e mezz'ora di pura musica country-folk oriented. Testi pregni di sano umorismo e cover scelte ad hoc, come CATFISH di Dylan o THE BALLAD OF IRA HAYES di LaFarge regalano punti ad un opera che ha un notevole tasso qualitativo al suo interno.
A celebrare l'Arte di Kinky in questo disco,  disperso nel viale dei ricordi di un tempo passato, vi è un autentico  "Parterre de Roi".
Tra gli altri, trovano spazio nelle canzoni del disco, Ringo Starr che presta la sua voce al Jesus di MEN'S ROOM, L.A.,  Eric Clapton al dobro nelle canzoni KINKY e OL' BEN LUCAS,  e poi via via prendono le misure alle canzoni di Friedman i membri di THE BAND, ossia Rick Danko, Richard Manuel, Levon Helm e al piano presta la sua opera un Mostro Sacro come Dr. John e ancora al banjo il frontman dei Byrds Roger McGuinn potendosi poi concedere come chitarristi gente del calibro di Ron Wood, Mike Ronson e T-Bone Burnett. 
Sommando il tutto ...  un cast di prim'ordine che contribuisce a rendere il tappeto sonoro dell'album a dir poco splendido.
Sin dall'iniziale SOLD AMERICAN registrata ai tempi del Rolling Thunder Revue di Mr. Bob Dylan (al quale Kinky si era aggregato nello stesso anno)  appare chiaro, anche al più disattento ascolto, che questa è Musica con la emme maiuscola.
Tra le perle assolute del disco LADY YESTERDAY ballata dolce e molto romantica.
C'è molta sostanza in questo LASSO FROM EL PASO.
Per certo, nella storia, il  miglior album di Kinky Friedman.
Un Capolavoro Dimenticato.


p.s. Splendida la copertina dell'album ove, nel disegno di John Kehe, Kinky è riprodotto nel famoso logo delle sigarette Camel.




(KINKY FRIEDMAN - LADY YESTERDAY)


















sabato 21 luglio 2018

CHRIS HILLMAN - BIDIN' MY TIME



(ROUNDER RECORDS - 2017)

⭐⭐⭐⭐⭐


Celebrato dalla stampa di settore e amato dagli addetti ai lavori questo nuovo album di Chris Hillman si può considerare a ragion veduta un Capolavoro.
Hillman,  un Signore di 74 anni, mette insieme quel che resta degli amici e della musica di un tempo passato e confeziona con l'aiuto del compianto Tom Petty (produttore dell'album) un lavoro di bellezza adamantina.
Già membro e colonna portante degli storici BYRDS, e poi dei FLYING BURRITO BROTHERS (solo per citare  due delle sue esperienze "portanti") Hillman ha chiamato a raccolta gli amici David Crosby e Roger McGuinn per incidere questo disco che è una sorta di "Compendio Musicale"  che racchiude dentro 30 minuti e 12 canzoni tutto il suo credo musicale.
BIDIN' MY TIME  porta dentro tutta quell'atmosfera propria degli anni a cavallo tra la fine dei sessanta e i primi settanta. Quel tempo in cui coi BYRDS Hillman mandava alle stampe  MR. TAMBOURINE MAN  disco che mischiava il pop-rock al folk e al country alternativo. 
E' passato quasi mezzo secolo ma quelle registrazioni sono ancora tra le cose migliori che siano mai state messe in commercio. Con McGuinn e Crosby e con la mente e il cuore ancora in quegli anni lì Hillman richiama il fantasma di uno degli originali che se n'è andato prima del tempo, Gene Clark, evocato in un suo vecchio pezzo   SHE DON'T CARE ABOUT TIME e rispolvera un grande, grandissimo,  brano apparso proprio nel primo disco dei BYRDS, ossia BELLS OF RHYMNEY.
Con lo stesso produttore del disco,  Tom Petty,  alla chitarra elettrica in HERE SHE COMES AGAIN ci si immerge in una Musica senza tempo, in Suoni che non trovano spazio o limitazione.
Mischiati a brano nuovi  anche richiami ad altri miti passati come WALK RIGHT BACK degli EVERLY BROTHERS e una magnifica versione di WILDFLOWERS canzone dello stesso Tom Petty.
Hillman regala,  con questo suo lavoro,  una nuova vita ad una musica che regala forti emozioni e che non deve essere dimenticata.
BIDYN' MY TIME si può definire con un solo termine: Capolavoro.



(BELLS OF RHYMNEY - CHRIS HILLMAN)



(HERE SHE COMES AGAIN - CHRIS HILLMAN)






domenica 24 giugno 2018

LUCA CARBONI - SPUTNIK


⭐⭐⭐⭐⭐

(SONY MUSIC - 2018)

Luca Carboni si ripresenta ai suoi fans con un disco di splendente  elettro-pop  da "5-stelle-5"  pienamente meritate.
Carboni è uno di quegli artisti che, pur cambiando pelle alle proprie canzoni, al proprio modo di comporre e pensare la sua musica,  riesce a mantenere una "Qualità Artistica" di fondo sempre più che eccellente.
L'artista bolognese ha scelto, per il lancio del nuovo SPUTNIK, una canzone orecchiabile come  UNA GRANDE FESTA destinata a diventare uno di quei tormentoni estivi che poi si rimandano a futura memoria.
Ma sono tutte le 9 canzoni, nei complessivi trenta minuti di durata, a raccontare che Luca Carboni è ancora in piena forma artistica.
Con l'aiuto di Calcutta  mette in musica una stupenda IO NON VOGLIO. 
Splendide e splendenti sono anche, AMORE DIGITALE, OGNI COSA CHE GUARDI, PRIMA DI PARTIRE, L'ALBA per non parlare della canzone che titola il disco e che lo chiude: SPUTNIK è una ballata elettronica sì, ma dolce, tenue a tinte pastello e regala buone emozioni.
Dopo 30 anni sempre ad alto livello  questo  Luca Carboni 2018 mi regala ancora bellisime emozioni.
L'Artista Bolognese è uno dei miei punti fermi.
Ed è ancora qui.
Grande. Come Sempre.



(LUCA CARBONI - IO NON VOGLIO)




(LUCA CARBONI - PRIMA DI PARTIRE)








sabato 19 maggio 2018

ARTISTI VARI - WHEN THE WIND BLOWS - THE SONGS OF TOWNES VAN ZANDT



⭐⭐⭐⭐⭐

(APPALOOSA  RECORDS - 2018)


Molto più che un Disco.
Questo è un Autentico Atto di Amore.
L'Amore che l'amico Andrea Parodi ha sempre nutrito per il cantautore americano Townes Van Zandt.
Amore che è stato sigillato sin dal primo disco di Parodi "Le Piscine di Fecchio". In quell'album  dell'anno 2000 vi è, infatti, una cover di "Tecumseh Valley"  titolata "Carolina".
Da quell'anno lontano la strada intrapresa da Andrea Parodi è sempre stata coerentemente legata al ricordo del suo "mentore".
Promotore del  più importante Festival Mondiale dedicato al defunto cantautore texano, Parodi ha  deciso di fare ancora di più per celebrarne la figura.
Con l'aiuto di decine di Cantautori,  compagni di viaggio, Parodi ha infatti prodotto per l'etichetta Appaloosa Records un doppio album antologico con alcune tra le più belle canzoni di Van Zandt. 
Un'Opera Monumentale che vede coinvolti a decine artisti che hanno nel cuore, nel sangue  e nel loro dna le liriche e la musica del Grande Townes.
L'elenco è lunghissimo e tutte le 32 canzoni del doppio album sono altrettanti gioeillini da tenere conservati a lungo tra le cose care: versione splendide, tutte, che citarne qualcuna sarebbe un torto per tutte le altre. 
Mi limito pertanto a condividere la lista delle canzoni e dei relativi interpreti:



Solo un grande e autentico Amore poteva portare a questo risultato.
Mi piace sempre ricordare la prima volta che incontrai Andrea al parco del Bersagliere a Cantù in ua sera d'estate del 2004. 
E da quella sera ogni volta che lo trovo rivedo, nella sua folta capigliatura e nel suo sorriso sempre solare, la forza di uno che ha sempre creduto in quel che stava facendo, da cantautore, da promoter, da amante della Musica, da "agitatore culturale" ... 
Nato come me (e un'altro Grande Amico mio)   il giorno 6 di  maggio Andrea Parodi è un Grande Sognatore e la produzione (in collaborazione con Jono Manson) di questo Disco è un grande traguardo ...  ma il mio amico mi saprà stupire ancora in futuro.
Ne sono certo.
Complimenti Andrea.




mercoledì 25 aprile 2018

BRUCE SPRINGSTEEN - WE SHALL OVERCOME: THE SEEGER SESSIONS



⭐⭐⭐⭐⭐

(COLUMBIA  - 2006)


E' il  25 aprile dell'anno 2006 il giorno in cui  esce WE SHALL OVERCOME: THE SEEGER SESSIONS  ovvero il quattordicesimo album registrato in studio da Bruce Springsteen.
Ed è una sorpresa per tutti i fans del Boss. Davvero una Grande Sorpresa.
Springsteen abbandona momentaneamente i tradizionali compagni di viaggio della E-STREET BAND  (con la sola eccezione della violinista Soozie Tyrell e della moglie Patti Scialfa ai cori) e, arruolata un'intera band di bluegrass composta da undici elementi,  rivisita alla sua maniera il songbook della grande Tradizione Folk Americana: canzoni che sarebbero prima o poi state destinate all'oblio e la cui memoria è stata tramandata grazie al lavoro del Leggendario folksinger  Pete Seeger.
Springsteen paga così il suo tributo alla tradizione "folk"  rappresentata, appunto, da Seeger e dalle canzoni che quest'ultimo ha cantanto nella sua carriera.
Il Boss spiazza così i suoi fans ma, allo stesso tempo, consegna alla storia della Musica Made  in U.S.A. uno di quei dischi più belli di sempre.
Scorrono così "traditional" la cui origine - spesso -  si perde nella notte dei tempi e  che il Boss fa rivivere di luce propria come  JOHN HENRY, ERIE CANAL, OLD DAN TUCKER, JESSE JAMES, SHENANDOAH per non parlare del capolavoro di ritmo che è rappresentato proprio dalla canzone WE SHALL OVERCOME e ancora la splendente ballata PAY ME MY MONEY DOWN ma è tutto il disco che suona in maniera davvero perfetta.
Un Disco che ha il merito di riproporre una parte fondamentale  di Storia della Musica Americana e solo uno come Springsteen, che ha nel suo DNA  la musica delle "origini",  poteva accostarsi a tale "totem" senza correre il rischio di servire una "minestra riscaldata".
Disco Prezioso.




(BRUCE SPRINGSTEEN - WE SHALL OVERCOME)











FRANCO BATTIATO - FISIOGNOMICA


⭐⭐⭐⭐⭐

(EMI - 1988)


Il mio disco dell'estate dell'anno di Grazia  1988. 
Uscito nell'aprile di quello stesso anno questo album del Maestro Siciliano Franco Battiato  finì velocemente (e con merito) in testa alle classifiche di vendita.
Nell'estate di quel 1988 ascoltai e riascoltai questo disco centinaia di volte sino a poterne decantare le liriche a memoria pressochè di ogni singola traccia.
Disco dal forte sapore introspettivo e denso di richiami e rimandi al mondo spirituale tipico dell'oriente lo si può considerare un viaggio attraverso "se stessi" nella nostra dimensione "astrale". 
Versi ispirati come non mai danno il là a canzoni come quella che titola il disco, e il capolavoro L'OCEANO DI SILENZIO,  e ancora E TI VENGO A CERCARE, SECONDO IMBRUNIRE, NOMADI  (il cui testo uscì fuori dalla penna di Juri Camisasca) mentre la splendida VENI L'AUTUNNO fu concepita in dialetto siciliano con alternanza di versi in arabo così come arabeggiante é la seguente ZAI SAMAN.
Particolarmente significativa, nel mio percorso personale in quell'anno, risultò la visione delle cose espressa dal Maestro in IL MITO DELL'AMORE canzone che, come una sentenza, descrive le fasi della passione dall'inizio sino alla caduta "il mito dell'amore muore / senza tante cortesie / ti accorgi che è finita / da come cadi nell'insofferenza".
La preziosa sequenza descrittiva, quasi cinematografica,  dei versi iniziali della canzone  SECONDO IMBRUNIRE  "Quei muri bassi / di pietra lavica / arrivano al mare / e da qui / ci passava ogni tanto / un bagnante in estate / Sciara delle ginestre / esposte al sole / passo ancora il mio tempo / a osservare i tramonti / e vederli cambiare / in Secondo Imbrunire. E il cuore / quando si fa sera / muore d'amore / non ci vuole credere / che è meglio / stare soli."   colorò la mia estate così bene che ancora oggi, a risentire quei versi, torno alla mia versione "astrale" 1988 ...  e trovo un secondo imbrunire.
Disco imprescindibile. Per l'Anima.



(FRANCO BATTIATO - SECONDO IMBRUNIRE)






sabato 17 febbraio 2018

JERRY GARCIA & DAVID GRISMAN - BEEN ALL AROUND THIS WORLD



⭐⭐⭐⭐⭐

(ACOUSTIC DISC - 2004)


Una "Cartolina Musicale".
Con queste precise parole David Grisman classificò questo  BEEN ALL AROUND THIS WORLD nelle note di presentazione del disco.
Un viaggio musicale unico nel suo genere che vide l'uno accanto all'altro due autentici Giganti alle prese con la cosiddetta "100% HANDMADE MUSIC": cioè la Musica che usciva regolarmente da quella fabbrica del suono che era, ed è tuttora, la ACOUSTIC DISC casa discografica voluta e creata da David Grisman per diffondere e promuovere la musica nel suo formato "originale": quello acustico.
David Grisman con il suo mandolino e Jerry Garcia con la sua chitarra unica e inimitabile in queste registrazioni riescono a celebrare la loro passione per la musica tradizionale  in maniera impareggiabile. 
Ma non solo "traditional": scorrono capolavori come I'M TROUBLED,  BEEN ALL AROUND THIS WORLD,  HANDSOME CABIN BOY WALTZ accanto a composizoni "classiche" come THE BALLAD OF FRANKIE LEE AND JUDAS PRIEST di Dylan che rivisitata in sette minuti di perizia musicale epocale è una delle "gemme" del disco o SITTIN' HERE IN LIMBO di Plummer Bright e Jimmy Cliff solo per citarne alcune.
In queste dodici canzoni per 54 minuti di Grande Musica c'è il ricordo indelebile di un Sodalizio Musicale davvero Unico e la scomparsa prematura di Garcia rende queste registrazioni ancor più preziose perchè sono la testimonianza di un suono che non tornerà più.
La splendida illustrazione ad acquarello che è in  copertina e che  è opera di Tracy Bigelow presenta i due amici che, strumenti alla mano, si avviano lungo una strada che non ha apparentemente fine. Esattamente come la loro Musica.
Disco Prezioso.



(THE BALLAD OF FRANKIE LEE AND JUDAS PRIEST)




(SITTIN' HERE IN LIMBO)









sabato 20 gennaio 2018

THOM CHACON - BLOOD IN THE USA


⭐⭐⭐⭐⭐

(APPALOOSA RECORDS - 2018)


L'album BLOOD IN THE USA di Thom Chacon sta agli Stati Uniti, oggi, così come il libro LE VENE APERTE DELL'AMERICA LATINA di Eduardo Galeano stava all'America Latina qualche anno fa. La differenza è che nelle sue canzoni, il giovane cantautore di Durango,  Colorado, mette nero su bianco e denuncia tutte le ingiustizie di una nazione che non è più quella del "Sogno" mentre lo scrittore uruguagio Galeano se la prendeva  con i "predatori" che dissanguarono un po' tutto il  Sudamerica: ma nella sostanza ho trovato una correlazione tra le opere di questi due Artisti. 
Il magazine musicale BUSCADERO, nel suo numero del mese di Gennaio di quest'anno 2018,  gli ha dedicato la copertina e così la faccia di Thom Chacon è comparsa nelle edicole di un po' tutta l'Italia.
Scommessa azzardata quella di Paolo Carù & Co. di mandare in copertina un giovane ragazzo sconosciuto ai più ?
Macchè. 
Scommessa Vinta. 
E alla Grande !!!!
Non solo il disco è bello: BLOOD IN THE USA è per brevità definibile un CAPOLAVORO. 
Un disco di ballate scritte con grande anima e musicate come Dio comanda e che dopo un paio di ascolti entra dritto come una freccia nel cuore dell'ascoltatore e non c'è verso di toglierselo dalla mente e dal lettore cd.
Contemporaneamente all'uscita del magazine e del disco sempre in questi primi giorni del nuovo anno Chacon era qui, tra noi, per un breve tour italiano.
Ed è stata, quindi, una grande occasione per andare a conoscere di persona questo giovane cantautore che è davvero un Fuoriclasse, uno di quelli che ha stoffa da vendere. 
La copertina del Miglior Magazane Musicale d'Italia è, alla luce dei fatti, la consacrazione di un Talento allo Stato Puro.
Nove canzoni, poco più di ventisette minuti di musica, e non c'è un solo momento meno che splendido.
Canzoni che possono già definirsi dei classici, a partire da quella che titola il disco BLOOD IN THE USA, e poi  I AM AN IMMIGRANT, UNION TOWN, EMPTY POCKETS, EASY HEART, per citarne qualcuna. Ma sono davvero tutte bellissime le ballate di Chacon.
Il disco, prodotto da Perry Margouleff e registrato nel gennaio del 2016 presso i Pie Recording Studios di New York, ha visto avvicendarsi a  dar manforte a Thom ( che ci mette voce, chitarra e mandolino)  musicisti di grande spessore, come il bassista della Band di Bob Dylan, Tony Garnier mentre all'organo Hammond e alle tastiere c'è Tommy Mandel già collaboratore di gente come Bryan Adams, Bon Jovi e Dire Straits per dirne solo alcuni, le percussioni sono opera di Kevin Twigg già al fianco di John McEuen: insomma, per farla breve, una Grande Banda. E il risultato finale è lì a dimostrarlo. 
Stupendo il lavoro fatto da quelli dell'Appaloosa Records di Tregasio frazione di Triuggio che hanno mandato il disco alle stampe e che hanno messo insieme un libretto molto accurato che contiene tutte le traduzioni delle canzoni.
Thom Chacon, battezzato il Dylan di Durango, è degno di star lì alla pari con il Maestro.
Un Cantautore di Classe.  





(THOM CHACON - EASY HEART)













domenica 7 gennaio 2018

GREGORY PORTER - NAT "KING" COLE & ME



⭐⭐⭐⭐⭐

(BLUE NOTE - 2017)


Un atto di Amore.
Prima e ancor più che un disco questo NAT "KING" COLE & ME è un vero e proprio atto di Amore.
Quando il leggendario "King" morì, nel lontano 1965, Gregory Porter non era ancora nato.
Ma proprio da piccolo, ascoltando i dischi che sua madre faceva suonare in casa,  il nostro Gregory impresse nel cuore le leggendarie musiche di "King" Cole: un Signore che suonava e cantava come un Dio in terra.
Ora che la star è diventata lui, Porter, grazie al prezioso aiuto del produttore Vince Mendoza paga il giusto tributo al suo Eroe Musicale e, con questo NAT "KING" COLE & ME, celebra in maniera splendida tutta l'arte del Maestro.
Già dall'iniziale MONA LISA si percepisce chiaro che il cantato di Porter ha un "trasporto" particolare. Non solo la sua voce veste a festa le canzoni  "leggendarie" di Cole, ma  vi aggiunge un phatos che le fa risplendere ora di luce propria. 
SMILE, che fu scritta dal grande Chaplin e che in Italia è nota come SE MAI TI PARLASSERO DI ME, è semplicemente favolosa. 
Gran parte del merito dell'esito straordinario di queste registrazioni è da ascrivere all'arte di Christian Sands al piano, Reuben Rogers al basso, Ulysses Owens alla batteria e a tutto l'ensemble della London Studio Orchestra che, diretta da Everon Nelson, srotola un appeto sonoro degno delle mille e una notte lungo tutte le tracce del disco. In PICK YOURSELF UP e BALLERINA suonano anche i memebri  della Los Angeles Studio Musicians.
Da citare altri pezzi da novanta come BALLERINA, QUIZAS QUIZAS QUIZAS, THE CHRISTMAS SONG, L-O-V-E, NATURE BOY, MISS OTIS REGRETS.
E per chiudere il cerchio della vita e di questo disco omaggio a Cole trovano spazio altre due canzoni che Gregory Porter si porta dietro dal suo passato, dall'origine della scintilla che ha portato alla realizzazione di questo disco: I WONDER WHO MY DADDY IS che, per lui, che il padre non l'ha mai conosciuto assume un significato particolare e che in passato è stata interpretata da Freddy Cole, fratello del "King" e  WHEN THE LOVE WAS KING che è l'unico pezzo del disco scritto da Porter di suo pugno e che raccoglie i sentimenti di amore verso la madre, verso la musica del Re e verso quel tempo antico e lontano dove davvero l'amore era il sentimento predominante. Un pezzo che arriva dal cuore e al cuore degli ascoltatori è destinato. Sublime.
Un tributo d'Amore. Un disco di vera atmosfera. 
Musica con l'Anima.



(GREGORY PORTER - MONA LISA)