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domenica 31 gennaio 2021

GIUNI RUSSO - ALIENA (GIUNI DOPO GIUNI)

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(WARNER MUSIC ITALY -  2021)



ALIENA  ... da dizionario Treccani  ... abitante di un altro pianeta, di un altro sistema, di un altra galassia.
E Aliena è Giuni Russo:  da  dove è mai arrivata questa meravigliosa artista e la sua splendida voce? 
A diciassette anni dalla sua scomparsa,  questa nuova uscita discografica,  curata da  Maria Antonietta Sisini,  che di Giuni Russo è stata compagna di vita prima ancora che collaboratrice artistica e della quale è custode e curatrice della Memoria, riporta alla luce alcune splendide composizioni della Russo che erano rimaste incomplete e che, ora,  arrivano alle nostre orecchie splendenti come tante piccole gemme.
La raccolta  mette insieme undici canzoni delle quali quattro sono inedite.
Si tratta dell'iniziale GLI UOMINI DI HAMMAMET, LA FORMA DELL'AMORE presente in due diverse versioni la seconda delle quali  è una demo version ed è la ghost tack del disco  e SONG OF NAPLES (O SENTIERO D' 'O MARE).
Unitamente ad altre canzoni meno note dell'artista siciliana come PARA SIEMPRE,  SHARAZAD, NON VOGLIO ANDARE VIA, CERCATI IN ME, LA SUA VOCE (COME SEI BELLA), TU CHE NE SAI, e PEKINO che in queste registrazioni vengono "rivestite di nuovo" e si fanno apprezzare per lo straordinario valore artistico dei testi oltre che per la  "classica" immensa interpretazione vocale,  le nuove canzoni  sono senza dubbio "Gemme" di valore inestimabile che  fanno risplendere di luce nuova la figura di Giuni cantautrice dalla voce davvero unica e indimenticabile.
A queste nuove canzoni  il compito di mantenere sempre viva la memoria di questa Grande Cantautrice che andrebbe riscoperta anche dalle nuove generazioni che, probabilmente, ne ignorano l'immensa Classe e la Straordinaria e Unica Vocalità ... una Cantante Lirica prestata alla Musica d'Autore ...  e mai  restituita.
Sempre viva Giuni.



(GIUNI RUSSO - LA FORMA DELL'AMORE)





(GIUNI RUSSO - TU CHE NE SAI)






domenica 24 gennaio 2021

LITFIBA - TERREMOTO

 



⭐⭐⭐⭐⭐

(CGD - 1993)


Comprai questo disco  esattamente nel giorno della sua uscita:  venerdì 8 gennaio  1993.
Era appena passato uno dei più  famosi "contrattempi" del tempo della "Bella Compagnia":  il memorabile ultimo dell'anno con la festa "Why Not ?" nel capannone del papà dell'amico Peo in quel di Mariano Comense dove capitò che, chiusa in faccia la porta all'ispettore della SIAE, il nostro buon uomo, ligio al suo dovere, andò a chiamare i carabinieri, come ci aveva peraltro preannunciato (prendendosi improperi di ogni tipo)  ma, non trovando nessuno in tenenza a Mariano, fece scomodare (addirittura) i colleghi della tenenza di Erba che evidentemente non presero molto bene la trasferta "fuori paese". 
Finì come finì  ...   e con la rabbia che si poteva avere ai nostri vent'anni o giù di lì  attesi come una sorta di "Medicina contro il Sistema" che ci opprimeva come "Giovani Pensatori" questo quinto album della discografia dei LITFIBA.
TERREMOTO per me non fu "soltanto"  un disco, bensì una sorta di "Bignami della Protesta", una serie di invettive contro il Sistema, quel Sistema che appariva il  Nemico Numero 1 di quell'epoca.
Un disco che additava con astio e rabbia la schifosa e diffusa ipocrisia imperante nel mondo in quei primi anni novanta  con una forte presa di coscienza che scaturiva da  testi molto forti e si rifletteva  in  una musica che mai  i "nostri" avevano mostrato dura  come in queste nove canzoni.
L'inserimento della chitarra di  Federico Poggipollini sin dal precedente album (EL DIABLO - 
1990)  contribuì ad una decisa virata del suono della Band che in questo secondo episodio con l'etichetta CGD  si fece decisamente più solido al limite del  "metallico" .
Alla resa dei conti questo album risultò tra i più venduti del gruppo e le canzoni in esso contenuto divennero, nel breve volgere di un attimo,  tra le  cose  migliori dell loro "viaggio" musicale.
Dall'iniziale "scacciapensieri" che, a cura di Ghigo Renzulli,  apriva il disco nel brano DIMMI IL NOME al cantato di Piero Pelù che, a tratti,  diventava un "ululato di pura Rabbia"  questo album mettava sul piatto canzoni di spessore e assoluta classe come PRIMA GUARDIA, FATA MORGANA, SOLDI, FIRENZE SOGNA, MAUDIT, DINOSAURO, IL MISTERO DI GIULIA, sino alla conclusiva  SOTTO IL VULCANO.
Ascoltavo queste canzoni a ripetizioni e mi rendevo conto, già allora, che versi come  " E ho tanta tanta voglia di credere / Che il mostro è il cittadino normale"  che in FIRENZE SOGNA  raccontava  in due righe il complesso disegno massonico che stava dietro i "delitti del Mostro di Firenze",  o ancora il testo interamente al "vetriolo" di Maudit  "E le stragi senza nome  / Tutte passano da Roma" , mi  stavano  raccontando in Musica  la  Triste Storia di un Paese "Corrotto".
Nove Canzoni.
Nove Capolavori.
Disco Prezioso  che,  dopo quasi trent'anni,   suona ancora assolutamente attuale.




(LITFIBA - DIMMI IL  NOME)



(LITFIBA - PRIMA GUARDIA)






domenica 17 gennaio 2021

BEN BEDFORD - THE PILOT AND THE FLYING MACHINE

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(C.S.C. 2016)


Il "volo" con il quale il cantautore dell'Illinois Ben Bedford ci porta dentro le storie di questa sua quarta prova discografica, titolata THE PILOT AND THE FLYING MACHINE e uscita nella primavera del  2016,  parte da Springfield, dalle sculture dell'artista Michael  Dunbar, e finisce per abbracciare l'eternità.
Sospesi sopra un tappeto sonoro che, mai come in questa occasione, possiamo definire unico Bedford ci regala la sua visione delle "dinamiche celesti" e, vi posso assicurare, queste riflessioni del cantautore americano sono un concentrato di spendente e poetica "filosofia" della vita.
Undici canzoni, cinquanta minuti, di Musica Pura e di una Classe Superiore.
Bedford ha registrato questo disco in quattro giorni, tra il 4 e l'8 di gennaio del 2016 all'interno della chiesa metodista di Douglas Avenue sempre in quel di Springfield, Illinois: questo luogo, e le dinamiche celesti che si muovono dentro il suono amplificato dagli spazi infiniti di questa chiesa rende il suono di questo album molto particolare.
Con Bedford impegnato con sempre grande maestria alla chitarra e alla voce ci sono Diedrick van Wassenear al violino, Ethan Jodziewicz al contrabbasso e la moglie, Kari Bedford ai cori.
Questa particolare formazione, unitamente all'insolita location, regalano al tappeto sonoro di tutto il disco un suono che, come detto, è molto particolare, un suono di "Puro Folk & Americana" che lascia spazio a echi lontani di Musica da Camera, un suono che posso definire travolgente.
E poi ci sono le liriche, le storie, quelle stupende riflessioni tra il poetico e il filosofico che la penna di Ben Bedford ha dentro nel suo dna e che fanno di lui uno dei più grandi  Singer-songwriter di questa epoca.
Splendono così di luce propria le canzoni che poi  costituicono cuore pulsante del viaggio dentro il quale ci si trova mettendosi all'ascolto di questo disco, sin dall'iniziale  THE PILOT AND THE FLYING MACHINE (PART 1) canzone che titola il disco e che, divisa in due parti, ha dentro proprio le "regole delle dinamiche del volo ... le dinamiche celesti",  per passare alla narrazione di viaggi veri e propri, come quello narrato in THE VOYAGE  OF JOHN AND EMMA, la storia  dei bis bisnonni del cantautore che lasciarono l'Inghilterra per gli Stati Uniti, oppure del viaggio interiore proposto in HIGH AND LOW, nella traversata tra Nebraska, partendo da Omaha fino in  Iowa citando la malinconica melodia di Rex's Blues del Grande Towens Van Zandt che è poi una delle stelle polari che muove queste dinamiche celesti narrata in LETTERS FROM THE HEART, oppure ancora nel pezzo strumentale ORRERY che rimanda ad un modello di meccanica di volo  legata al sistema solare, o nella "dolorosa" BLOOD ON MISSOURI  che rivisita tragici fatti di cronaca che ripropongono il tema dell'odio razziale, o ancora in canzoni come SCIOTO che è una ricognizione in volo sopra l'ominimo fiume in un viaggio in Ohio con la tribù degli Shawnee come testimone del tempo sino alla conclusiva LONG BLUE HILLS dove il viaggio si declina nell'amore sospeso tra le parole non dette e queste bellissimi colline blu.
Alla fine di  questo viaggio che Ben Bedford mi ha fatto fare sulla sua "macchina volante"  mi rendo conto davvero della fortuna che ho avuto ad incrociare la mia "strada musicale" con quella di questo fantastico Cantautore, che, andandolo a  paragonare ad un personaggio "storico", avvicinerei in mariera totale a quello Splendido "Astronomo" di cui narrò un giorno  Gibran Kahlil Gibran ... un personaggio in grado di leggere nell'animo delle persone e di raccontare quello che ha visto.
Straordinario.







(BEN BEDFORD - THE PILOT AND THE FLYING MACHINE)












martedì 5 gennaio 2021

GIUNI RUSSO - IL MEGLIO DI GIUNI RUSSO

 



⭐⭐⭐⭐⭐

(NAR  - 2016)


Giuni Russo è stata tra le mie cantanti preferite nell'epoca d'Oro della mia infanzia quando, a cavallo degli anni '80  sfornava, in collaborazione con Franco Battiato, canzoni di un "pop-colto" che lasciavano a bocca aperta.
Consumai letteralmente il nastro della musicassetta che aveva incisa quella splendida UN'ESTATE AL MARE che nell'estate del 1982 iniziò a spopolare per le radio di tutta Italia,
Prendo questa raccolta (tra le molte che si trovano disponibili in commercio)  come  "Sigillo" di questo mio Amore per questa strepitosa artista che aveva una estensione vocale mai vista e che non deve essere dimenticata.
Spalmati sui due cd  di questa raccolta ci sono  25 canzoni tra le più belle mai interpretate da Giuni.
Le dieci canzoni del CD1  sono altrettanti autentici gioielli che spaziano dalle più note UN'ESTATE AL MARE,  SERE D'AGOSTO, LIMONATA CHA CHA CHA  a pezzi forse meno noti ma che meritano di essere riscoperti, come la solare MEDITERRANEA, la divertente ALGHERO, e poi via via titoli che riportano indietro la macchina del tempo come  GOOD GOOD BYE, LE CONTRADE DI MADRID.
Lo straordinario sodalizio con Franco Battiato, le collaborazioni con Giusto Pio, Alberto Radius e altri validi artisti e produttori di quei magici anni '80 rivivono nei solchi di queste canzoni che il passare del tempo non ha minimamante scalfito e si ripresentano all'ascolto nella loro intatta bellezza.
Il secondo cd di questa raccolta è stato assemblato con esibizioni live di Giuni Russo registrate in giro un po' per tutta Italia, dal Palazzo Reale di Milano alla Villa Reale di Monza, dai Fori Imperiali di Roma a Teatro Ariston di Sanremo,  vi si ritrovano "gemme nascoste" come LETTERA AL GOVERNATORE DELLA LIBIA, L'ADDIO, IL SOLE DI AUSTERLITZ,  e molte altre tra cui la struggente LA SUA FIGURA  che  hanno creato il mito di questa straordinaria cantautrice.
Tra pochi giorni, in questo mese di gennaio 2021,  uscirà un disco di inediti di Giuni Russo, ancora a dimostrare che la sua scomparsa nel 2004 ci ha sì privato di una voce "unica"  ma, allo stesso tempo, la  passione per la sua Musica è rimasta intatta in chi l'ha potuta ascoltare ed amare ...
Indimenticabile ... "La Sua Figura".



(IL MEGLIO DI GIUNI RUSSO - CD 1)





(IL MEGLIO DI GIUNI RUSSO - CD 2)