⭐⭐⭐⭐
(ODD TIMES MUSIC - EGEA - 2011)
Passo d'esordio del cantante partenopeo Roberto Giordi (al secolo Michelangelo Giordano) CON IL MIO NOME è un disco di Musica D'Autore suonato però in salsa Jazz. Atmosfere intime, rarefatte, che planano su uno splendido tappeto sonoro che vede il contributo dei Solis String Quartet (leggendario quartetto d'archi di Napoli che vanta collaborazioni con artisti quali Baglioni, Celentano e Bennato). In questo meraviglioso mondo musicale danzano i versi del paroliere "extraordinaire" Alessandro Hellmann cantanti in maniera eccelsa da Roberto Giordi, il Mago.
(Recensione tratta da IL TONNUTO 121 - Ottobre 2011)
di Rho Mauro
Quando
scrivo queste righe sono da pochissimo stati comunicati i 5 dischi prescelti
dalla giuria del premio Tenco per la targa di miglior opera prima del 2011. Tra
gli album in concorso c’era anche quello di cui sopra vedete la copertina e che
è oggetto della presente recensione. Purtroppo però non l’ho ritrovato nei
cinque prescelti, ed è un vero peccato
perché non c’è dubbio che lo spessore di CON IL MIO NOME del cantautore
napoletano Roberto Giordi è ben al di sopra della media. Un vero peccato e
un’occasione persa, soprattutto perché è rimasta fuori un’opera cantautorale in
senso stretto a favore di un album sul quale potremmo anche stare a discutere
(vedi I CANI).
Ad
ogni modo la proposta musicale di Giordi è talmente “forte” che sono sicuro avrà
tempo e modo di trovare la soddisfazione che merita.
Il
napoletano Roberto Giordi (vero nome
Michelangelo Giordano) si affaccia al mondo musicale che conta sul finire degli anni novanta frequentando il CET di Mogol dove si
distingue per le sue doti di interprete tanto da attirare l’attenzione di
personaggi di spessore del calibro di Mario Lavezzi. Quindi prosegue nello
studio della musica partenopea e della tradizione latino-americana. E’ datato
2008 l’incontro che, di fatto, segna una svolta decisiva nella carriera
musicale del nostro. Inizia infatti una proficua collaborazione con Alessandro
Hellmann scrittore e autore di testi teatrali (già vincitore del Premio Guido
Gozzano e del Premio Augusto Daolio come miglior autore. Con la collaborazione di Hellmann Giordi
compone una serie di nuove canzoni e riprende ad esibirsi per presentarle al pubblico di locali pubblici
e rassegne musicali varie.
E’
del maggio 2009 il brano “Le tue mani” che vince il premio “Fabrizio De Andrè”
per il miglior testo ed è premiato anche nell’ambito della rassegna musicale
della canzone d’autore “DISCANTO” di Pisa.
Ai
testi sempre ispirati di Hellmann si accompagnano le strutture musicali
costruite dallo stesso Giordi (accreditato nella composizione con il suo vero
nome: Michelangelo Giordano), da Fabrizio Gatti con gli arrangiamenti curati da
Vincenzo e Fabio De Martino.
In
ben cinque tracce dell’album Giordi viene accompagnato dagli straordinari SOLIS
STRING QUARTET.
Il
disco, che si compone di undici tracce e dura poco meno di quaranta minuti, si
apre proprio con la title track CON IL MIO NOME, canzone che rappresenta un po’
il manifesto per coloro che rivendicano la propria indipendenza etica e
politica. Il tappeto sonoro è ben strutturato e se il testo di Hellmann è
arguto e diretto, pianoforte (Stefano
Bottiglieri), contrabbasso (Marco De Tilla), chitarra (Febio De Martino),
batteria (Lucio Fontana), violoncello (Susanne HAhn) e gli archi del SOLIS
STRING QUARTET macinano una musica precisa, perfetta. La musica è composta
nell’occasione da Michele Iuliano.
La
seconda traccia del disco LE TUE MANI, con musica di Fabrizio Gatti, è (come
già prima ricordato) un po’ il pezzo pregiato di questo primo lavoro di Giordi:
è il pezzo pluridecorato e le due trombe (Gianfranco Campagnoli e Mario
Caporili) insieme alla chitarra classica
di Vincenzo De Martino si aggiungono al già rodato gruppone della traccia d’apertura
per confermarci l’impressione di esserci imbattuti in un Signor Disco.
IL
MAGO è una splendida e poetica ballata. Uno dei gioielli di questo disco. Una storia d’amore vista con gli occhi di un
mago ed una lucidissima intuizione “Nelle tasche non ho / fili invisibili/ per
legarti a me / E’ questa l’unica magia.”
In
CHE FRETTA C’E’ il pianoforte stupendamente suonato da Stefano Bottiglieri ci
introduce in un’altra favolosa ballata, una ballata tenue, dolce, uno dei pezzi
più ispirati del disco. Il violino di Domenico Siani e il violoncello di
Francesco Scalzone ricamano il tutto in maniera suntuosa.
Con
TENEREZZA si cambia decisamente sonorità. La fisarmonica di Pietro Bentivenga
unitamente alla tromba di Gianfranco Campagnoli
regalano al pezzo ritmi latino-americani, quasi come un tango.
GUARDATI
ANDARE VIA ritorna a ritmi più lenti,
più riflessivi per una canzone che regala
emozioni forti. Una confessione d’amore che gli archi dei Solis String Quartet contribuiscono ad
affrescare in maniera pressoché perfetta.
A
VOLTE RITORNANO ha sonorità più
colorate, ottimo l’effetto del coro con
la dolcissima voce di Virginia Sorrentino.
IL
SEGRETO si avvale del supporto delle due
voci femminili di Barbara Radi e della già citata Virginia Sorrentino per
quello che diventa un triangolo vocale con effetto assicurato.
L’ALLEGRIA è il pezzo ideale per introdurre un omaggio
al grande Astor Piazzolla che viene celebrato
con una rilettura di VUELVO AL SUR. L’arrangiamento di questa canzone è
opera del Solis String Quartet ed è una lavoro molto ben fatto.
PER
SEMPRE è la canzone che chiude alla grande il primo disco di Roberto Giordi. Un
intro di pianoforte a cura del sempre ottimo Bottiglieri ci mette nella
condizione migliore per poter trarre giovamento da questa canzone che è, nel
mio personale cartellino, il pezzo migliore del disco. La voce di Roberto
Giordi è qui al suo meglio e mette un sigillo di garanzia ad un lavoro
sopraffino.
(ROBERTO GIORDI - IL MAGO)
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