⭐⭐⭐⭐⭐
(AMERICAN RECORDINGS - 2006)
Registrato tra il settembre del 2002 e l'agosto del 2003 questo quinto episodio della serie AMERICAN RECORDINGS vede l'"Uomo in Nero" Johnny Cash duramente provato dagli acciacchi di salute che che lo affliggono e forse ancor più dal dolore della scomparsa, nel maggio dello stesso 2003, dell'adorata moglie June Carter.
La voce, da sempre un marchio inconfondibile dell'artista, è a tratti incerta. Ma Cash è indomito e, tra mille sofferenze, riesce a registrare quelle canzoni che ancora gli mancavano a completare questo splendido A HUNDRED HIGHWAYS. Il 12 settembre del 2003 raggiungerà l'amata June in Cielo.
Produce il disco Rick Rubin che assiste fino all'ultimo Cash in queste splendide registrazioni. Canzoni come HELP ME di Larry Gatlin, LOVE'S BEEN GOOD TO ME di Rod McKuen, IF YOU COULD READ MY MIND di Gordon Lightfoot, FURTHER ON UN THE ROAD del Boss Bruce Springsteen, sono cantate da Cash come fossero da sempre "Sue".
Album Leggendario.
Recensione tratta da IL TONNUTO 64 - Luglio/Agosto 2006
di Rho Mauro
Esce postumo, il 30giugno 2006, AMERICAN V – A HUNDRED HIGHWAYS l’ultima fatica di Johnny Cash scomparso nel
settembre del
2003.
Era atteso, dopo anni che se ne parlava.
Finalmente è arrivato e non ha minimamente
deluso. Anzi.
E’ un disco splendido che consiglio a chi ha
nel cuore la passione che arde per la buona musica.
Pur gravemente malato e a pochi giorni dalla
scomparsa della sua adorata moglie June Carter, Cash ha raccolto le sue ultime
forze per mettere insieme i pezzi che mancavo a completare l’album in
questione. Si avverte, a tratti, la voce malferma, ma è sempre la sua unica,
inimitabile, inconfondibile voce. E’ un disco emozionante e che emoziona.
Rick Rubin che ha curato tutta la serie degli
AMERICAN RECORDINGS ha tenuto in serbo per questo album le preziose
registrazioni che Johnny ha (in parte) eseguito proprio pochi giorni prima
della sua morte, e ce le porge ora in questo ultimo capitolo della saga, una
grande saga, forse una delle migliori serie di album di ogni tempo.
Dodici canzoni, dodici gemme. Due inediti
assoluti I COME TO BELIVE e LIKE THE 309 che è anche l’ultima canzone composta
da Cash oltre ad una serie di riletture di brani di altri autori, come nelle
precedenti uscite della serie.
E come nelle altre registrazioni, anche per
questo AMERICAN V Johnny Cash coglie a piene mani tra le canzoni di autori notissimi,
come Bruce Springsteen (di cui rilegge
FURTHER ON UP THE ROAD) del grande canadese Gordon Lightfoot (IF YOU COULD READ
MY MIND) della leggenda Hank Williams (ON THE EVENING TRAIN) ma anche di autori
meno noti (alle nostre latitudini), come Rod MCKuen, Hugh Moffatt, Don Gibson.
Alla fine il risultato è, come sempre, ottimo
e prosegue così la leggenda dell’uomo in nero. Parlando con altri appassionati
di “american-music” è impossibile non passare almeno una volta nelle strade
dove l’ombra dell’uomo in nero non ne abbia mosso la polvere, almeno una volta. Perché questa serie di
dischi è veramente superba, al di là delle scelte proprie dell’autore, che nel corso dell’intera serie ha osato
misurarsi con musica di ogni spazio e tempo. Memorabili, tanto per citarne
alcune, ONE degli U2 in AMERICA III, BIRD ON A WIRE di Mr. Leonard Cohen in
AMERICAN I, BRIDGE OVER TROUBLED WATER del suo Simon & Garfunkel in
AMERICAN IV.
Tra queste nuove canzoni merita di essere
citata, senza il minimo dubbio LOVE’S BEEN GOOD TO ME canzone di Rod McKuen
(poeta, scrittore e cantante ai più
sconosciuto alle nostre latitudini) che merita la palma di miglior
interpretazione dell’album e che, almeno a parere di chi scrive, passa a
condurre la classifica di miglior canzone del 2006. E’ un’interpretazione
veramente stupenda e, se già l’originale (scoperta ora, e grazie proprio a
questo disco) era una grande canzone, questa versione di Cash la rende ancora
più stupenda.
Tra l’altro, il sottotitolo dell’album, A HUNFRED HIGHWAYS è la citazione di una
strofa della canzone di McKuen… e, come attestato di valore… non è poco.
Suggestiva anche la ballata di Hank Williams ON THE EVENING TRAIN.
Se il congedo dell’uomo in nero doveva essere
segnato, questo album fa in modo che, per sempre, ci resterà il suo ricordo
musicale migliore: il ricordo della sua voce, unica, allo stesso tempo dura e
dolce, nera eppure così pacificamente rassicurante.
E’ questo il miglior disco che ho ascoltato
in questo 2006. Ancor più del pur bellissimo SEEGER SESSIONS di Springsteen… se
potessimo sapere cosa pensa il buon Bruce credo che, dopo aver ascoltato la
versione di Cash della sua FURTHER ON UP
THE ROAD, sarebbe pienamente d’accordo con noi.
Johnny Cash rimane una figura mitica della
canzone d’autore americana. La serie AMERICAN ne ha sancito il rilancio della
carriera nel nuovo secolo e l’ha reso, per sempre e più di prima l’unico e vero
MAN IN BLACK.
(JOHNNY CASH - LOVE'S BEEN GOOD TO ME)
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