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(SANTERIA - LA CHUTE DISCHI / AUDIOGLOBE - 2023)
Massimiliano Larocca è, sin dai tempi del suo primo album, IL RITORNO DELLE PASSIONI, il mio "preferito". L'ho già scritto diverse volte e lo riscrivo ora.
L'amico Max, un giorno, correva l'anno di grazia 2007, prese la macchina e da Firenze venne a Cabiate per quello che fu il nostro primo Tonnuto House Concert.
Erano altri tempi. Chi c'era, a quel primo "artigianale" evento, ancora se lo ricorderà.
Fu il primo vero impatto con un cantautore che, si percepiva già chiaramente, aveva un talento fuori dal comune.
Ora, passati 16 anni, Max Larocca manda alle stampe il suo settimo disco.
Teneteli a mente questi numeri: 16 anni e 7 dischi.
Come nel precedente episodio, EXIT ENFER, la produzione artistica dell'album è affidata alle sapienti mani del musicista e produttore australiano Hugo Race (già membro deella band di Nick Cave and the Bad Seeds) ed il risultato è a dir poco strepitoso.
Dieci canzoni che ci portano dentro un viaggio alla ricerca del "codice dell'anima", alla ricerca del Daimon, quel "demone" che ognuno riceve come compagno di viaggio, prima della nascita secondo il mito di Er narrato da Platone. Un disco dal contenuto "profondo", un disco che viaggia a livello di spirito, di sacralità, di anima, appunto e che lascia trasparire appieno la maturità artistica di Max Larocca qui, senza ombra di dubbio, alla sua migliore opera.
Il viaggio in cerca di questo DAIMON parte con la canzone NON SAREMO PIU' GLI STESSI che mette da subito in mostra un altro "must" di queste registrazioni, ossia la splendida voce di Federica Ottombrino al controcanto. Un valore aggiunto di notevole spessore artistico.
LA BANLIEUE è una preghiera laica che parte con un cantato-recitato a doppia voce citando Leo Ferré per passare all'affilata chitarra che apre FATALE dove il cantato alterna versi tra italiano e inglese sempre con il controcanto a rendere il tutto più "sacro". Questo brano è stato composto a quattro mani con la splendida Giulia Millanta, che ha molta strada percorsa in comune con Max partendo, mi sembra di ricordare dall'esterno dell'ex zoo di Firenze, ma, non vorrei sbagliare.
I GIORNI DI ALCIONE si dipana su di un superbo tappeto sonoro fatto di chitarra e violino rimanda al mito di Alcione figlia di Eolo e che Larocca, ha spiegato in una intervista, associa ai giorni di sole dentro l'inverno per passare a LEVIATANO che è forse il momento più "cupo" dell'album, con il rimando al terribile drago marino di biblica memoria che veste i panni di quella pandemia che ci ha fatto tanto soffrire.
Decisamente più rilassata è THE LOVE OF THE SENSES che ha un sound davvero strepitoso, aprendosi con chitarre che, in suoni distorti, accompagnano verso un tappeto di archi che tengono il ritmo di un pezzo cantato da Max in inglese con testo e musica scritti a quattro mani con Hugo Race.
L'ABBANDONO è un altro pezzo che Max declama quasi religiosamente recitandolo più che cantandolo, con inserti di distorsione nella voce che creano un'atmosfera densa per passare a tutt'altro genere nel samba di NESSUN PERDUTO AMORE anche questa arricchita da canto della Ottombrino e da versi declamati in inglese che rendono intrigante l'ascolto.
La dolce e malinconica ballata L'ORA INVISIBILE, che ha anche il credito della Ottombrino nei testi, e la delicata CUL-DE-SAC portano a compimento un viaggio che ci mostra un Max Larocca al massimo del suo splendore.
Cito lo splendido lavoro di Nicola Baronti agli arrangimenti in duo con Race e citazione doverosa per i mucisti che suonano nel disco, partendo dalle chitarre di "Don" Antonio Gramentieri hanno suonato in DAIMON Roberto Villa al basso, Diego Sapignoli alla batteria, Giacomo Toni al pianoforte, Ermia Pia Castrota al violino e archi, Alice Chiari al violoncello, Matteo Sodini alle percussioni, Franco Naddei al synth.
L'album è uscito con tre diverse copertine tutte ad opera dell'artista Enrico Pantani già collaboratore di Max Larocca nel precedente lavoro EXIT ENFER. Le immagini riprodotte da Pantani si rifanno alle icone russe e alle immagini sacre della cultura toscana riprendendo la Madonna con il Bambino nel vinile e il demone alato e l'angelo custode nella versione in cd.
In conclusione di questa parte di recensione non resta che alzarsi in piedi e levare tanto di cappello di fronte a quest'opera "Musicale" così sofisticata e sorprendente.
Un tempo era "Massimiliano Massimo" ora è "Massimiliano 4.0" interconnesso con l'Universo Intero in una Musica che passa i confini del tempo.
Complimenti amico Max.
RIFLESSIONE SULLA NUMEROLOGIA ESOTERICA IN "DAIMON"
Quando ho inserito il cd di DAIMON nel mio lettore e mi è apparsa la durata dell'album ho avuto un sobbalzo.
Pubblico qui sopra la foto.
L'album in formato cd che mi è arrivato è quello con la copertina dedicata al Demone Alato. Mentre scrivo non so se quello con l'Angelo Custode e il vinile con la Madonna e il Bambino abbiano durata differente.
Per un "ragioniere" come me, amante della numerologia, del lotto, e degli aspetti esoterici connessi e applicati a queste vicende si è spalancata la porta di un altro DAIMON.
Non ci sono più il cantautore Massimiliano Larocca e il musicista australiano Hugo Race ma mi appaiono, ora, una sorta di Dante Alighieri che, con il suo aiutante Virgilio, dopo averci portato fuori dall'Inferno (EXIT ENFER) ci stanno portando dentro ad un altro mondo del quale alcuni persino ignorano l'esistenza.
Per chi non lo sapesse, Dante, nella Divina Commedia ha compiuto un'opera matematica unica al mondo. 33 canti per 3 cantiche e una introduzione. 9 cieli 9 come i 9 fondatori dell'ordine dei Templari.
La struttura della Commedia è fatta da strofe composte da 3 versi. Ogni verso ha 11 sillabe sicché ogni strofa ha 33 sillabe, e ritorna il 33. Aggiungiamo poi che tutte le profezie della Divina Commedia distano tra loro 666 versi o 515 e 515 è un numero che Dante richiama come Messo inviato da Dio.
I versi totali dell'intero poema sono 14.233 la cui somma teosofica ancora riporta al 4. Numero della concretezza, dell'ordine. E tante altre sono le vicende numerologiche legate alla Commedia...
Ma tant'è. Dante era Dante, un Genio.
Ma torniamo a Larocca e Race.
L'album dura 44 minuti e 44 secondi.
44 è il numero angelico, il numero che indica la capacità e induce la volontà di superare ogni ostacolo.
Quando lo stesso si ripete due volte, nel 4444 che ne esce, il messaggio che l'autore (o gli autori in questo caso) ti vogliono mandare appare subito chiaro: questi angeli vogliono entrare in contatto con te.
Insomma, a mio parere Larocca e Race, hanno mandato un messaggio cifrato attraverso la durata del disco e pochi, forse nessuno, se n'è accorto.
Ciò che in assoluto è affascinante è che nella somma teosofica del 4444 (4+4+4+4 uguale 16 1+6 uguale 7) ritorna quel 7 che è esattamente il numero che DAIMON ha nella discografia di Larocca come sopra ho già scritto. E se gli anni che ci separano dal nostro House Concert del 2007 (ancora un sette) sono 16 ritorna nella somma teosofica questo 7 che in numerologia rappresenta la ricerca della verità e la scoperta del reale.
Siccome nella numerologia esoterica nulla è casuale faccio nota, a chi sarà arrivato fin qui a leggere, che il giorno 20 ottobre 2023, allorché Massimiliano Larocca ha presentato il disco in quel di Firenze, nell'estrazione del lotto di quella stessa sera, sulla ruota di Firenze, in quarta posizione, è stato estratto il numero 44. Una casualità che nella logica "massonico-numerologico-esoterica" ha una sua precisa valenza. Un discorso di Fratellanza ad alto "Livello".
Nella numerologia astrologica, poi, il numero 44 è particolarmente indicato come numero da mettere in gioco nel lotto nel periodo che intercorre tra l'11 aprile e il 19 aprile, sarà un caso ma il nostro Max Larocca è nato proprio in aprile e proprio in quei giorni (il 12 per la precisione).
Infine, non sarà un caso nemmeno questo, sia Larocca che Race hanno in comune il risultato teosofico della somma della loro data di nascita: per entrambi un 30 che identifica la "creatività" ed è propria di persone che hanno un forte flusso energetico.
Di Hugo Race mi è rimasto impresso un passaggio letto sulla sua pagina Facebook dove raccontava della melatonina, della ghiandola pineale in un intervento "illuminante" che sarà passato inosservato a tanti, molti, quasi tutti, ma che ho colto al volo in quello spirito con cui Giancarlo Rosati definì la melatonina "l'ormone degli dei".
Chiudo qui, nella (quasi) certezza che Massimiliano Larocca e Hugo Race siano, oggi, due "moderni" Templari.
Gente una spanna sopra.
Tutti.
(MASSIMILIANO LAROCCA PRESENTA "DAIMON")
Tratto dalla pagina YOUTUBE di INTOSCANA.IT
(MASSIMILIANO LAROCCA - THE LOVE OF THE SENSES)
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