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lunedì 7 dicembre 2020

TERRA SPENCER - CHASING RABBITS

 



⭐⭐⭐⭐⭐


(Autoprodotto  - 2020)


Una tempesta di neve nel cuore di una notte dell'inverno in Nuova Scozia. 
L'unico bagliore di luce è in lontananza un riflesso in una casa al confine con l'infinito ... e dentro quella casa, dietro i suoi vetri appannati, una musica senza tempo scalda i cuori come solo il fuoco di un camino accesso saprebbe fare.
Così ho  trovato sulla mia via musicale quella della cantautrice canadese Terra Spencer,  e del suo stupendo CHASING RABBITS. Un incontro avvenuto per un puro  caso,  deciso dal destino.
Stavo andando a riprendere su  internet una splendida "canzone invernale" dall'album COYTOTE della conterranea della Spencer, la cantautrice canadese Catherine Maclellan ( qui la recensione di Coyote ) quando mi è apparsa, in tutta la sua splendida bellezza la  copertina "innevata" che vedete qui sopra.  
Una foto splendida, evocativa, ad opera di Sarah Kasprzack, che rappresenta uno splendido biglietto da visita per un album che si è rivelato una Autentica Gemma. Una delle copertine più belle che abbia visto negli ultimi anni. Una Cartolina dal Canada. Una cartolina da un luogo al confine con l'infinito.
CHASING RABBITS è autoprodotto dalla stessa Terra Spencer e non è distribuito fisicamente se non in qualche punto vendita in Nuova Scozia, la provincia canadese nella quale la cantautrice vive.
Ho così acquistato l'album sullo store digitale di Amazon e già al primo, veloce, ascolto le dieci canzoni che compongono CHASING RABBITS mi hanno colpito al cuore.
Mi sono ritrovato avvolto in una "calda coperta musicale" lunga 51 minuti che mi ha davvero scaldato l'anima.
Dieci composizioni che sono come dieci piccoli cortometraggi. Terra Spencer evoca davvero immagini nitide con le sue liriche e si pone a metà della strada dove il primo Randy Newman incrocia Jackson Browne, applicando in maniera solida ed incisiva tutta l'arte propria dei più Grandi Singer-Songwriter.
L'ottimo lavoro svolto dall'ingegnere del suono Lil Thomas nel suo "Sonic Temple" di Halifax ha donato a queste registrazioni un suono perfetto e ogni singola nota è al posto giusto.
Concepito dalla Spencer nel corso degli ultimi tre inverni, questo CHASING RABBITS  raccoglie, sullo sfondo di una ambientazione costantemente innevata,  tutte le più intime riflessioni  dell'autrice sullo scorrere naturale delle cose della vita, della natura, dei legami, della lontananza da casa, del sentirsi a casa, degli affetti, delle cose, insomma, che riempiono la vita di tutti noi e, con il cuore nella sua penna ci regala uno spaccato del suo mondo e del mondo che la circonda portandoci così nella sua terra ed evocando immagini che spaziano nel tempo.
L'album si apre con la struggente MELT ballata che la Spencer interpreta al piano e che  ha sullo sfondo la neve e il caldo tepore di una storia d'amore, con un tappeto sonoro che si apre con l'uso dei fiati grazie all'ottimo lavoro di Sarah Kasprzack al corno francese, di Steve Reid alla tromba e Andrew Jackson al trombone mentre la sezione ritmica con il contrabbasso di Adam Fine e le percussioni di Jordi Comstock impreziosiscono il brano così come i cori con il contributo di Sarah Frank e Luke Fraser, ossia i due membri del gruppo folk canadese THE BOMBADILS, un duo che macina, in proprio, musica di spessore. Indubbiamente un apertura con il botto. Canzone che conquista subito il cuore.
Segue LUNENBURG MOON canzone che rievoca momenti del passato in versi di impatto cinamatografico come gli iniziali "The church glowing golden / I remember your smile / And the echo of footsteps as we met in the aisle / And the music was gentle but it lifted us high / It was just an old folk song / but it still made me cry." e che, nella sua struggente bellezza vede ancora THE  BOMBADILS  dar manforte dalla Spencer con Sarah Frank ai cori e al violino e Luke Fraser ai cori e mandolino. Altro brano di pregevole fattezza.
Quindi è la volta della canzone che titola la raccolta. CHANSING RABBITS parte dalla triste vicenda della cagnolina Cleo, del suo incidente, e del suo problema con gli spazi vuoti nei quali corre con il rischio di non riuscire più a ritornare indietro. Terra Spencer rivela, in questa canzone,  tutta la vulnerabilità e la fragilità degli esseri viventi, ognuno con i suoi "conigli da inseguire",  conigli che ci perseguitano nel sonno e che non riusciamo mai ad acchiappare. Il tappero sonoro della canzone è arricchito dal sassofono di  David Christensen  e dalle percussioni al djembe di Scott Ferguson che regalano un tocco magico al risultato finale.
IN THE CITY è un atto di amore vero che Terra Spencer  dedica alla città di Halifax. Tra ricordi dell'infanzia e dei negozi di giocattoli nel periodo di Natale sino ai tempi del College e dei primi difficoltosi amori, la penna della Spencer tratteggia un luogo magico che sta sospenso tra passato e presente, tra agrodolce e umori di una  vita vera. Il video di questa canzone eseguita in presa diretta presso il "Sonic Temple"  è semplicemente fantastico e vi invito ad andarlo a vedere a questo link "In The City"
In questa splendente canzone che la vede impegnata al piano sono con lei i membri della Bela String Quartet di Halifax nelle persone di Ann Wedlock al violino e arrangiamento degli strumenti, Anthony Risessco al secondo violino, Alex Bates alla viola, e Chaterine Little al violoncello. Uno dei pezzi più struggenti del disco.
In TRAINING TO FLY, partendo dal cielo grigio dell'autunno canadese e dalle famiglie di oche canadesi che si allenano a lasciare questi luoghi per la loro migrazione stagionale,  la riflessione della Spencer si estende ai sentimenti che accompagnano i figli che lasciano il "nido" materno per allungare le proprie ali lungo rotte nuove e sconosciute. Avvolgente il suono del piano della Spencer così come  l'assolo al sassofono di David Christensen.
MOTHERLAND è la canzone della "distanza", della "mancanza", della nostaglia della propria casa, dei propri  figli, del proprio mondo. Terra Spencer traduce in poesia il sentimento di chi deve, per necessità, spostarsi lasciando il proprio mondo di affetti a casa. Il brano per chitarra e piano a cura della Spencer e con una punta di violino a cura di  Sarah Frank, le tenui percussioni di Jordi Comstock e un dolce flauto suonato da Christensen è davvero suggestivo.
MANITOBA MAPLE è una sorta di inno a questo acero tipico del Canada. E nella storia della natura, nella storia di questa pianta che ha le sue radici ben salde nella profondità del terreno la Spencer evoca la forza dei ricordi, come semi nascosti nei rami del nostro albero genealogico. Una ballata per piano e voce molto suggestiva con i THE BOMBADILS ai cori e nella quale trovano via via  spazio i fiati della tromba di Steve Reid e del trombone di Andrew Jackson  a rendere il tutto davvero unico.
La natura selvaggia delle foreste del Canada è ben trattegiata in COYOTE che  vede la descrizione della forza tragica della natura stessa , narrando del incontro - scontro tra uno sciatore e l'animale selvatico in un bosco innevato e disperso sul confine tra il bene e il male. Bellissimo l'intro al violino a cura di Sarah Frank e ottimo anche il lavoro alla pedal-steel di David Campbell così come il mandolino di Luke Fraser. 
FEELS LIKE HOME narra del ritorno alla propria casa, da non intendersi certamente come luogo fisico, quanto piuttosto quale luogo degli affetti. Versi di una adamantina bellezza come  "Home / When I see your face / I am in a place that feels like home."  lasciano pochi spazi all'interpretazione. Il viaggio di Terra Spencer negli inverni della vita conduce sempre a casa. Alla chitarra elettrica c'è il tecnico del suono Lil Thomas, mentre "under file"  "Home Choir" oltre ai già più volte citati Sarah Frank e Luke Fraser troviamo i "The Kasprzaks" dietro i quali non è difficile poter identificare marito e figli della Spencer.
A chiudere questo Grande Disco vi è la canzone SAIGON. Qui i riferimenti si fanno decisamente più complicati. Nella neve e negli uccelli della neve e nella misteriosa ragazza di Saigon. Come dichiarato dalla stessa Spencer in un'intervista, questa canzone "é una storia sui lati opposti del mondo". Straordinario l'impatto sonoro di questa canzone che vede ancora i fiati e il corno francese in evidenza. Senza ombra di dubbio tra le vette di questo album. Strepitosa.
Alla resa dei conti, posso dire che inizialmente attratto dalla foto della copertina di questo album,  una volta  aperto il discorso musicale, vi ho  trovato dentro, senza ombra di dubbio, una delle più straordinarie cantautrici del continente Nord-Americano.
Accostare Terra Spencer alle più Grandi Cantautrici Canadesi, partendo magari dalla più celebre Joni Mitchell,  potrebbe forse sembrare un azzardo, ma al quarto o quinto attento  ascolto di CHASING RABBIT, posso affermare che non lo è affatto. 
Terra Spencer è decisamente di una Classe Superiore.


(TERRA  SPENCER - CHASING RABBITS)




(TERRA SPENCER - MELT)





(TERRA SPENCER - SAIGON)







 





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