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lunedì 6 febbraio 2017

CON IL MIO NOME - ROBERTO GIORDI



⭐⭐⭐⭐

(ODD TIMES MUSIC - EGEA - 2011)

Passo d'esordio del cantante partenopeo Roberto Giordi (al secolo Michelangelo Giordano) CON IL MIO NOME è un disco di Musica D'Autore suonato però in salsa Jazz. Atmosfere intime,  rarefatte, che planano su uno splendido tappeto sonoro che vede il contributo  dei Solis String Quartet (leggendario quartetto d'archi di Napoli che vanta collaborazioni con artisti quali Baglioni, Celentano e Bennato). In questo meraviglioso mondo musicale danzano i versi del paroliere "extraordinaire" Alessandro Hellmann cantanti in maniera eccelsa da Roberto Giordi, il Mago. 




(Recensione tratta da IL TONNUTO 121 - Ottobre 2011)

di  Rho Mauro


Quando scrivo queste righe sono da pochissimo stati comunicati i 5 dischi prescelti dalla giuria del premio Tenco per la targa di miglior opera prima del 2011. Tra gli album in concorso c’era anche quello di cui sopra vedete la copertina e che è oggetto della presente recensione. Purtroppo però non l’ho ritrovato nei cinque  prescelti, ed è un vero peccato perché non c’è dubbio che lo spessore di CON IL MIO NOME del cantautore napoletano Roberto Giordi è ben al di sopra della media. Un vero peccato e un’occasione persa, soprattutto perché è rimasta fuori un’opera cantautorale in senso stretto a favore di un album sul quale potremmo anche stare a discutere (vedi I CANI).
Ad ogni modo la proposta musicale di Giordi è talmente “forte” che sono sicuro avrà tempo e modo di trovare la soddisfazione che merita.
Il napoletano Roberto Giordi  (vero nome Michelangelo Giordano) si affaccia al mondo musicale che conta  sul finire degli anni  novanta frequentando il CET di Mogol dove si distingue per le sue doti di interprete tanto da attirare l’attenzione di personaggi di spessore del calibro di Mario Lavezzi. Quindi prosegue nello studio della musica partenopea e della tradizione latino-americana. E’ datato 2008 l’incontro che, di fatto, segna una svolta decisiva nella carriera musicale del nostro. Inizia infatti una proficua collaborazione con Alessandro Hellmann scrittore e autore di testi teatrali (già vincitore del Premio Guido Gozzano e del Premio Augusto Daolio come miglior autore.  Con la collaborazione di Hellmann Giordi compone una serie di nuove canzoni e riprende ad esibirsi  per presentarle al pubblico di locali pubblici e rassegne musicali varie.
E’ del maggio 2009 il brano “Le tue mani” che vince il premio “Fabrizio De Andrè” per il miglior testo ed è premiato anche nell’ambito della rassegna musicale della canzone d’autore “DISCANTO” di Pisa.
Ai testi sempre ispirati di Hellmann si accompagnano le strutture musicali costruite dallo stesso Giordi (accreditato nella composizione con il suo vero nome: Michelangelo Giordano), da Fabrizio Gatti con gli arrangiamenti curati da Vincenzo e Fabio De Martino.
In ben cinque tracce dell’album Giordi viene accompagnato dagli straordinari SOLIS STRING QUARTET.
Il disco, che si compone di undici tracce e dura poco meno di quaranta minuti, si apre proprio con la title track CON IL MIO NOME, canzone che rappresenta un po’ il manifesto per coloro che rivendicano la propria indipendenza etica e politica. Il tappeto sonoro è ben strutturato e se il testo di Hellmann è arguto e diretto,   pianoforte (Stefano Bottiglieri), contrabbasso (Marco De Tilla), chitarra (Febio De Martino), batteria (Lucio Fontana), violoncello (Susanne HAhn) e gli archi del SOLIS STRING QUARTET macinano una musica precisa, perfetta. La musica è composta nell’occasione da  Michele Iuliano.
La seconda traccia del disco LE TUE MANI, con musica di Fabrizio Gatti, è (come già prima ricordato) un po’ il pezzo pregiato di questo primo lavoro di Giordi: è il pezzo pluridecorato e le due trombe (Gianfranco Campagnoli e Mario Caporili)  insieme alla chitarra classica di Vincenzo De Martino si aggiungono al già rodato gruppone della traccia d’apertura per confermarci l’impressione di esserci imbattuti in un Signor Disco.
IL MAGO è una splendida e poetica ballata. Uno dei gioielli di questo disco.  Una storia d’amore vista con gli occhi di un mago ed una lucidissima intuizione “Nelle tasche non ho / fili invisibili/ per legarti a me / E’ questa l’unica magia.”
In CHE FRETTA C’E’ il pianoforte stupendamente suonato da Stefano Bottiglieri ci introduce in un’altra favolosa ballata, una ballata tenue, dolce, uno dei pezzi più ispirati del disco. Il violino di Domenico Siani e il violoncello di Francesco Scalzone ricamano il tutto in maniera suntuosa.
Con TENEREZZA si cambia decisamente sonorità. La fisarmonica di Pietro Bentivenga unitamente alla tromba di Gianfranco Campagnoli  regalano al pezzo ritmi latino-americani, quasi come un tango.
GUARDATI ANDARE VIA  ritorna a ritmi più lenti, più riflessivi per una canzone che regala  emozioni forti. Una confessione d’amore che gli archi dei  Solis String Quartet contribuiscono ad affrescare in maniera pressoché perfetta.
A VOLTE RITORNANO ha sonorità  più colorate,  ottimo l’effetto del coro con la dolcissima voce di Virginia Sorrentino.
IL SEGRETO  si avvale del supporto delle due voci femminili di Barbara Radi e della già citata Virginia Sorrentino per quello che diventa un triangolo vocale con effetto assicurato.
L’ALLEGRIA  è il pezzo ideale per introdurre un omaggio al grande Astor Piazzolla che viene celebrato  con una rilettura di VUELVO AL SUR. L’arrangiamento di questa canzone è opera del Solis String Quartet ed è una lavoro molto ben fatto.

PER SEMPRE è la canzone che chiude alla grande il primo disco di Roberto Giordi. Un intro di pianoforte a cura del sempre ottimo Bottiglieri ci mette nella condizione migliore per poter trarre giovamento da questa canzone che è, nel mio personale cartellino, il pezzo migliore del disco. La voce di Roberto Giordi è qui al suo meglio e mette un sigillo di garanzia ad un lavoro sopraffino.




(ROBERTO GIORDI - IL MAGO)

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