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martedì 31 ottobre 2023

JESSE DENATALE - THE HANDS OF TIME

 



⭐⭐⭐⭐⭐

(Blue Arrow Records - 2023)



«Ho sempre voluto scrivere un disco dove tutto accade d’estate e credo che questo lo sia.Per quanto posso ricordare, per la più parte della mia infanzia mi sono sentito un orfano. Non che lo fossi, ma mi sembrava proprio di esserlo. Eravamo solo io e la radio. La radio era tutto ciò di cui avevo bisogno. Mi ha insegnato praticamente tutto quello che mi serviva sapere: come pensare, come sentire, come ballare, lavorare e amare.».

Jesse DeNatale


Questa dichiarazione di intenti rappresenta il motto al quale il cantautore americano Jesse DeNatale si è ispirato per comporre le dieci splendide canzoni che compongono il suo ultimo disco THE HANDS OF TIME.
Un disco di strabordante bellezza.
Un disco solare.
Un disco stellare.
Non conoscevo DeNatale e devo ringraziare, col cuore, la mia amica Irene Sparacello che mi ha introdotto alla musica di Jesse. 
Sono bastati pochi ascolti per farlo entrare, di diritto, nella lista  dei miei preferiti.
DeNatale è un Cantautore  davvero strepitoso, un essere umano "speciale", un Illuminato,  in grado di tratteggiare, nel giro di pochi versi e qualche nota,  un mondo decisamente migliore che si apre a tutti quelli che, avranno la fortuna di avvicinarsi al suo verbo.
Ispirato dalla bello e dal brutto  che ci circonda in ogni attimo della nostra vita Jesse DeNatale, con una semplicità disarmante,  tratteggia nei suoi versi il "senso della vita",  molto profondo, molto umano, molto "nostro" che,  si può capire,  sia stato affinato  con lo scorrere del tempo.
Di questo album è splendido tutto,  partendo dalla solare  copertina, con quella giostra, "le catene" anche detta (più volgarmente) "calci-in-culo" che in un contesto assolato richiama proprio quel tempo della nostra gioventù, l'estate, quel tempo che da sempre è stato deputato a momento in cui "...se deve accadere ... accadrà in estate" .
Sin dall'iniziale RIGHT BEFORE MY EYES la poetica visione di DeNatale si apre come un fiore ai nostri occhi, la voce dolce e pacata di Jesse si accompagna alla sua chitarra e al suo  piano con l'ottimo lavoro di Nino Moschella (che ha co-prodotto il disco con Jesse) alle percussioni e di Alise Rose al violino.
Molto bello il viaggio metaforico che Jesse ha tratteggiato in SWEET ARRIVAL,  mentre in WHERE I AM  ci sono ricordi di diversi momenti del passato con la radio (molto amata da Jesse)  che in sottofondo segna anch'essa lo scorrere del tempo, con l'ottimo lavoro di Tom Heyman alla chitarra elettrica e Paul Olguin al basso.
In THE HAT SHOP  c'è il ricordo di un vecchio amico scomparso ma è in LOVE IS  che ho trovato una perfetta coincidenza "astrale" tra quanto cantato da DeNatale e la mia personale vicenda umana là dove  andai a suggellare la mia vita sentimentale con quella ragazza che oggi è mia moglie nel lontano luglio 1994, sì, proprio in estate ... "And out of everything that you ever do / This is what will make you shine / Finding the one who undestrands / There in the summertime".  Così quando ho udito questi versi, nel contesto di questa canzone, di questo disco, ho capito che Jesse DeNatale è un mio "fratello" nel senso più letterale del termine. Un Uomo illuminato che riesce a illuminare con i suoi versi la nostra via.
STREETS OF SORROWS  tratteggia a tinte fosche un mondo, il nostro, quello contemporaneo dove il dolore ci accompagna in ogni dove, ma anche lì, in fondo alla disperazione e alle lacrime c'è un orizzonte d'estate, di sole.
DeNatale prende posizione contro il proliferare delle armi e delle conseguenti frequenti stragi che sono un autentico flagello negli Usa con la canzone STOP THIS WORLD.
Il rapporto con il tempo che passa e quello che lascia, e quello che porta via, i ricordi, il potere della memoria, è tutto dentro THE HANDS OF TIME, una canzone che, letteralmente, si lascia "stringere tra le mani". Magica Poesia.
Nel dolore del trovarsi al capezzale di un familiare giunto alla fine del suo cammino terreno Jesse DeNatale ha tratto ispirazione per  la canzone STATION  MASTER  pura  "Poesia" messa in musica nella quale l'allegoria del treno che passa e del saluto al capostazione mettono la parola fine al viaggio terreno ma lasciano aperta la via per la destinazione finale.
La chiusura dell'album è affidata alla splendida LATE SEPTEMBER che si avvale del  maiuscolo contributo dei The Zemlinsky Quartet per creare un tappeto sonoro  strepitoso. DeNatale arrivato alla fine del "viaggio" estivo raccoglie tutti i ricordi del "bel tempo passato" e salendo sulla "collina" della vita arriva a contemplare una grande luce e la abbraccia diventandone parte e fluttuando nel cielo come una cosa sola come quell'atto che descrisse bene John Gillespie Magee Jr. nella sua poesia IL VOLO  "(...) e percorrendo spazi inviolati di paradiso / la mano ho messo fuori / e di Dio ho sfiorato il viso".
Così, giunto  alla fine di questo disco,  lo si può a ragion veduta, e senza tema di smentita, definire un autentico capolavoro.
Jesse DeNatale è sicuramente dotato di una sensibilità superiore alla norma e tale da renderlo un vero e proprio Dottore dell'Anima. 
Una persona che narra le cose della vita, in maniera semplice, ma mai banale.
Abbiamo bisogno di questa musica, di questo uomo, di questa luce perché davvero ci dona una prospettiva diversa, migliore, ci riporta in ogni istante a quel tempo lì,  essenziale per ognuno di noi: il tempo dell'estate.
Che Dio ti benedica Jesse DeNatale. 



(JESSE DENATALE - RIGHT BEFORE MY EYES)




(JESSE DENATALE - THE HANDS OF TIME)




(JESSE DENATALE - LATE SEPTEMBER)















 

sabato 21 ottobre 2023

DAVIDE VAN DE SFROOS - MANOGLIA

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(BMG- 2023)

C'era un tempo, si era alla fine degli anni novanta, in cui correvamo dietro le ballate di Davide Van De Sfroos con tutta la spensieratezza che la vita ci riservava in quell'età lì.
Si ballava e si cantava sulle note de LA CURRIERA, CYBERFOLK, LA BALERA e ci si fermava a contemplare la bellezza della poesia del nostro che letteralmente esplodeva all'ascolto di pezzi come NINNA  NANNA DEL CONTRABBANDIERE,   BREVA E TIVAN, EL VEENT fino al ricordo di quelle note tratte da IL FIGLIO DEL GUGLIELMO TELL che il "nostro" Paolino suonò con l'organo della chiesa vecchia qui a Cabiate a chiusura della celebrazione del nostro matrimonio.
A distanza di quasi un quarto di secolo da quel tempo lì,  quando  Davide Van De Sfroos ci portava a spasso per i luoghi a lui più cari facendoci guidare da  EL FANTASMA DEL LAAGH il cantautore laghee mette insieme in queste canzoni che compongono il suo nuovo album, MANOGLIA, alcuni dei suoi ricordi più cari, alcuni dei suo "fantasmi".
Le undici canzoni del disco, nei suoi 43 minuti e rotti di durata,  propongono tematiche che sono sempre state care a Davide, dai ricordi dei personaggi del suo passato, al mistero della vita e l'intreccio con la natura, i luoghi sul lago, il tempo che passa e le foglie che cadono diventano tutti temi per appassionate riflessioni sulla vita.
Ha sempre avuto uno straordinario e visionario potere poetico lo stile di scrittura di De Sfroos ma si percepisce chiaro, all'attento ascolto di queste nuove canzoni,  che  questo potere si è fatto maggiormente raffinato. 
Alcune di queste "gemme" che sono presenti nel disco, e cito  ANKAINKOO, CRISALIDE (LE ALI DEL FALCO), EL MEKANIK, FOGLIE AL VENTO,  arrivano a toccare nel profondo la nostra anima. 
Sono poesie contemporanee, sono opere letterarie che, musicate in maniera sublime, elevano l'anima di chi le ascolta. 
In questo passaggio della sua vita trovo Davide Van De Sfroos molto vicino, per scrittura e sentimento, ad un altro straordinario "Cantautore-Poeta" contemporaneo,  il friulano Luigi "Gigi" Maieron: questi due autentici "Maestri" sono partiti entrambi dai loro dialetti, dalle storie dei loro paesi, delle loro genti, della loro vita quotidiana e là dove qualcuno avrebbe lasciato perdere perché nel cantare in dialetto ci potrebbe essere un "limite" di comprensione (e anche di mercato)  loro hanno continuato per la loro via regalando poesia e luce in un mondo volgare, rozzo e in tempi decisamente scuri.
Ho letto bellissime interviste e recensioni di questo MANOGLIA e cito quelle della mia amica Laura Bianchi che ha (da sempre) maggiormente sostenuto  De Sfroos e le sue canzoni invitandovi ad andare a leggerle al seguente link:
Io, da par mio, mi fermo sotto la MANOGLIA e ne contemplo la bellezza.
Cadranno le "altre foglie",  mentre questa resterà sempre verde.
Viva De Sfroos.



(DAVIDE VAN DE SFROOS - MANOGLIA)