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sabato 19 ottobre 2019

BILL FAY - WHO IS THE SENDER ?



⭐⭐⭐⭐⭐

(DEAD OCEANS - 2015)



Bill Fay, talentusoso pianista e cantautore inglese classe 1943,  mandò alle stampe due discreti lavori all'inzio degli anni settata, l'omonimo BILL FAY nel 1970 e TIME OF THE LAST PERSECUTION nel successivo 1971. 
Tuttavia, a causa degli scarsi risultati di vendita fatti registrare,  Fay si vide chiudere il contratto con l'etichetta discografica facente capo al gruppo Decca.
Troppo oscure e malinconiche le sue liriche, forse troppo avanti con i tempi verrebbe da dire,  quando anche la critica di settore non giocò  per nulla a suo favore condannandolo, di fatto, ad un oblio che durò ben 41 anni  durante i quali  Fay  divenne un artista di culto per pochi, pochissimi.
Nel 2012 Bill Fay tornò in sala di registrazione e il suo nuovo lavoro LIFE IS PEOPLE ottenne ottimi risultati di critiche e vendite riportandolo, di fatto, alle luci della ribalta.
A modesto parere mio,  ancora meglio fece tre anni dopo, nel 2015, allorchè mandò alle stampe  l'album di cui alla presente disquisizione: WHO IS THE SENDER?.
Tredici canzoni di cui dodici inedite e una ripresa dall'album del 1971 registrate nel corso di tredici giorni sotto la supervisione del produttore Joshua Henry che già l'aveva seguito nel lavoro del ritorno in scena nel 2012.
Parliamo di quasi un'ora di musica che, concepita fondamentalmente per piano e voce, viene arricchita e completata da una serie strepitosa di interventi orchestrali che rendono  il tappeto sonoro del disco fantasmagorico a dir poco. 
La poetica visione del "Mondo" secondo  Bill Fay" è tutta dentro le liriche di queste 13 canzoni condensata in maniera molto efficace.
Più che canzoni le potremmo definire "poetiche riflessioni" che toccano i temi di più stretta attualità  allargando il tiro ad una profonda riflessione sull'animo umano.
Splendono così di luce propria  canzoni come WAR MACHINE dove all'organo hammond si accompagna la chitarra elettrica ma anche il mellotron il violoncello e la viola e ancora l'evocativa voce dell'ottima Danni Deller al controcanto,  WORLD OF LIFE che porta il tutto su un piano di riflessione cosmica facendo volare le parole sopra il suono di chitarre viole violoncello violino e corno francese, o ancora UNDERNEATH THE SUN dove alla bucolica descrizione di una natura vivente e florida  si contrappone la forte immagine di un treno carico di uranio e morte  che viaggia anche qui sulle rotaie musicali del piano e voce del "titolare" unitamente ad una vera e propria orchestra che incanta anche al semplice primo e disattento ascolto.
Intima e affascinante,  la "minimale"  A PAGE INCOMPLETE, seppur brevissima è densa di quell'umanità che è propria del suo autore.
Bill Fay rappresenta un esemplare "Raro" di cantautore e musicista.
Uno di quegli artisti che, non ha molto senso stare a raccontare.
L'esperienza unica e definitiva è quella dell'ascolto.




(BILL FAY - WORLD OF LIFE)









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