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lunedì 1 aprile 2024

GERARDO POZZI - RICORDATI DI TE

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(Autoprodotto  - 2024)


Correva l'anno di grazia 2011 allorquando, per la prima volta,  il nome di Gerardo Pozzi comparve sulle pagine del nostro TONNUTO: era precisamente il numero 116 del mese di aprile, come ora, esattamente 13 anni fa.

A portarlo sulle nostre pagine l'amico Fabio Antonelli che scrisse la recensione di SCONOSCIUTI E IMPERFETTI  prima prova discografica di Pozzi. 

Con un "padrino" come Giorgio Conte e forte di una lettera di incoraggiamento  a suo tempo ricevuta dal fratello di questi, Paolo, il primo disco di Gerardo Pozzi destò subito l'interesse dell'amico Antonelli  autentico Intenditore di Musica d'Autore e che, sempre, devo ringraziare per aver portato tanta bellezza sulle nostre pagine e alle nostre orecchie. Ed infatti la classe ed il talento di Pozzi hanno avuto più di un riconoscimento, valga, tra tutti, la sua classificazione tra i primi quattro artisti al celebre Premio Musicultura nel 2019 con il brano BADABUM. 

Nel frattempo Pozzi ha mandato alle stampe altri due album, TIGRECONTROTIGRE del 2014 e SONO UNA BRAVA PERSONA del 2018,  prima di questo suo ultimo, splendido lavoro uscito ad inizio marzo.

RICORDATI DI TE è un disco che nasce da un periodo particolarmente travagliato per il cantautore di origini bergamasche ma di stanza in quel di Vittorio Veneto.

E, come tutte le cose che nascono da un periodo "travagliato", l'album è un concentrato di riflessioni che, da intime, Pozzi declina in "collettive" andando a toccare i nervi scoperti della vita quotidiana di ognuno di noi.

E' un fine pianista Pozzi. E le sue canzoni nascono per lo più così, piano e voce.

Se potessi accostarlo a qualche collega io, senza dubbio alcuno, lo metterei affianco a Locasciulli, e per la perizia con lo strumento e per quel modo di cantare che rimanda ad una "nostalgia" di tempi lontani, di figli di quelle "classi" dei primi settanta, che davvero hanno respirato un'aria ancora piena di "vitamine di vita" ... che mancano, ahimè  ai tempi "analfabeti di vita" di oggi.

RICORDATI DI TE  allinea dieci autentiche gemme in 30 minuti di "musica perfetta".

Sono impegnati nelle registrazioni del disco con Gerardo, impegnato alla voce, alla batteria e  al piano,  Paolo Piovesan al basso e chitarre, Anna Novello al coro e voci,  Franco Bonato alla chitarra classica. Lo stesso Piovesan ha eseguito registrazione e mixaggio.

L'album si apre con ADDAPASSA' che è un vero e proprio "inno alla resilienza"  qualità che, nella vita, ci viene richiesta in particola modo quando arriviamo al bivio con incroci pericolosi. 

Nel successivo brano,  SERGEJ,  ho ritrovato lo stesso "spessore civico" che aveva una vecchia canzone di Francesco Baccini, COATTO MELODY che, tratta dal disco IL PIANOFORTE NON E' IL MIO FORTE ha qualcosa in "comune" con le vicende artistiche di Pozzi, ossia  Giorgio Conte che, di quel disco del Baccini era il produttore. Pezzo magnifico che, al di là del pizzico di satira che accompagna il refrain, cela tutta l'amarezza per il destino degli "invisibili", degli ultimi. Pezzo Prezioso.

ANNA GOLDI rimarca, nel nome dell'ultima donna condannata al rogo per stregoneria in Europa, il triste tema dei femminicidi.  Mentre la successiva CASOMAI è una canzone che rivisita "politicamente"  la corta memoria della nostra "cultura-civica".

SCIABOLA, che nasce da un occasionale episodio occorso a Pozzi che, uscito per andare in bicicletta bardato con un passamontagna incontra e saluta una vicina di casa che, vedendolo così  alla "diabolik" ricambia il saluto salvo scappare veloce come una ... sciabola.

Nel brano DOV'E' FINITO L'AMORE DEL MONDO  la riflessione del cantautore  si sposta sul sentimento più dibattuto di ogni tempo, l'amore. Perduto,  mai più ritrovato, nel cercare in ogni dove men che dove andrebbe cercato per prima, cioè in se stessi. Un pezzo che sarebbe andato a genio a un amico mio di nome Leo Buscaglia.

FANGU' è  quel male, fisico, mentale, reale o immaginario che ci capita tra capo e collo, tra le cattiverie del mondo, della gente, delle malelingue, di tutto ciò che è il sentimento dell'invidia. Pezzo in "agro-dolce", tale e quale a quel poco di aceto passato a Gesù in croce dal centurione romano di biblica memoria.

Nel brano ACTARUS, che si rifà nel titolo alla memoria dello storico personaggio inventato da Go Nagai,   Gerardo Pozzi parte dal lontano passato, dall'amore che nel tempo c'è stato o ci è mancato, di  quello semplicemente anelato. Poesia Pura.

LA VITA VA è una ballata dal bel refrain ed è un'intima riflessione sulla caducità della nostra esistenza. Bellissima con i cori a più voci che la impreziosiscono.  

A portare a conclusione questo magnifico lavoro è il brano RICORDATI DI TE che è un invito ad un certo modo di concepire la vita, partendo da sé. E' anche questo uno di quei brani che, fosse vivo Leo Buscaglia, porterebbe con sé nei suoi seminari per farlo sentire ai suoi alunni. 

Nell'album "fisico" vi è poi un brano aggiuntivo, con pochi preziosi secondi di reprise del brano LA VITA VA cantato dalle due figlie di  Pozzi. Un autentico colpo al cuore. Stupendo.

Ma vorrei che, per capire tutto e fino in fondo il lavoro di Pozzi,  fossero le sue stesse parole a raccontare questo splendido RICORDATI DI TE  grazie al magnifico lavoro che ha fatto Fabio Antonelli  in questa sua intervista pubblicata sul suo blog che potete leggere cliccando sul link che segue:

Intervista a Gerardo Pozzi a cura di Fabio Antonelli


Essendo  autoprodotto, l'album "fisico" va richiesto direttamente  a Pozzi attraverso la sua pagina Facebook mentre per l'ascolto l'album è presente, tra le altre,  nella piattaforma di Spotify anche se,  pure per questo album , vale la mia regola  aurea del "Buy don't Spotify".

Quando potete, ascoltate  questo Album.

C'è dentro tanta, ma tanta,  Bellezza. 




(Gerardo Pozzi presenta RICORDATI DI TE)




(GERARDO POZZI - LA VITA VA)




(GERARDO POZZI - RICORDATI DI TE)






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