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venerdì 3 ottobre 2025

L'ULTIMA RECENSIONE DEL TONNUTO

 



Non  è mica facile.
Mettere la parola fine a 26 anni di ascolti musicali finalizzati a esaltare il bello della musica.
Mettere un punto e lasciarlo fermo lì,  dopo aver scritto centinaia e centinaia di recensioni.
Recensioni sempre fatte da un "ragioniere". Non un giornalista, non un pubblicista. 
Un ragioniere con questa grande passione per la musica.
Non è mica facile.
Ma è passato il tempo di quel "tornare a scrivere di notte" che cantava un caro amico cantautore.
A fatica ho messo insieme la recensione del mio amico Luca che ha fatto uno (splendido)  album tutto in dialetto siciliano e che col suo U PISU DI NENTI mi ha dato pace in giorni di dolore.
La realtà è che piano piano è venuta meno la voglia di scrivere di musica. 
E per certo io ho scritto tanto.
Ma tanto davvero.
Nei 12 anni della fanzine, e poi via via fino ad ora su questo blog (e su quelli fratelli) ho messo insieme una mole impressionante di materiale.
Ma adesso faccio fatica. 
La parola "fine" era sempre lì. 
Mi dicevo sempre, negli ultimi tempi, aspetto il disco di quest'amico, o di quell'altro, e poi basta.
E via via il tempo passava.
La parola fine mi si è palesata una sera di settimana scorsa.
Gli ultimi mesi di vita di mia madre sono stati da lei condivisi con questo amico "adottato" che vedete qui sotto.



Lui è Lucio. 
Detto Lucione.
Arrivato dal nulla nei giorni dello scorso festival di Sanremo, e quindi chiamato Lucio su suggerimento della nostra Micol.
Un nome che poi gli sta a pennello ... soprattutto nel testo di quel brano di Corsi  

C'è un gatto con poche vite ancora intere e i graffi delle lotteLui è l'unico che vede davvero nel buio della notteHanno appeso le sue foto sui pali e chi lo trova vince i soldiLui sa fuggire dai sensi di colpa e tornare dopo giorni e giorniE giorni e giorni e giorni ancora, e giorniSe un auto non lo prende in pienoNel cuore della notte, è vero, è veroNel cuore della notteNel cuore della notte

e questo è proprio il nostro Lucione.
Ora che mia madre se n'è volata via questo amico Lucio è tutto ciò che, direbbe Franco Battiato, "resta di lei, nel transito terrestre".
E così Lucio arriva puntuale ogni giorno per il rancio  e per andare poi a nanna,  la sera, sempre nel letto dove ha diviso mesi di sonno con la mamma.
Ma ogni tanto tarda ad arrivare.
In giro per qualche impresa.
Ed è così che, in una notte della settimana scorsa, passata lì in casa, ad aspettare che il nostro tornasse alla base,  tra le mura vuote ho ascoltato le note (splendide) di questo disco qua sotto 



e giunto alla canzone ROOM, questi versi mi hanno rivelato  il senso della "fine" ... in quel "silenzio".

I woke to a room
With a story to tell
Its silence was iron
The strike of a bell
That rang in the walls
And sang in my ear
With a quiet I wasn't
Ready to hear


e ho veramente avuto la sensazione che l'ultima recensione (che poi non è una vera recensione) doveva essere proprio per questo disco "rivelatore".
Ci sono voluti diversi ascolti, ma poi, finalmente il buon Lucione è arrivato.
Nel frattempo ho assimilato tutta la poesia e il contenuto di questo splendido dischetto.
LIFE AND TIME è come una sorta di "meglio gioventù" messo in musica.

Ho trovato quindi il disco, il brano ed i versi giusti per salutare tutti questi amici (musicisti e non) che in questi anni sono stati preziosi per l'esistenza stessa di questo essere di entità "astrale" conosciuto come il TONNUTO.

Ho  aspettato che Lucio si accomodasse per il dovuto riposo del "guerriero" (dopo le sue mille avventure quotidiane, da guardiano del campo sportivo di via Baracca) e poi che si addormentasse.

Nel suo quieto modo di riposare ho visto allungarsi l'ombra di Dio.



(Mike Reid & Joe Henry - ROOM) 











domenica 14 settembre 2025

LUCA DI MARTINO - U PISU DI NENTI

 




⭐⭐⭐⭐⭐

(AUTOPRODOTTO- 2025)


E' un piacevole ritorno quello dell'amico Luca Di Martino che, giunto al suo sesto lavoro solista, celebra la sua bellissima terra natia, la Sicilia,  con un album concepito e cantato nello splendido dialetto dell'isola.

U PISU DI NENTI è una raccolta di brani che celebra la "sicilianità" come modo di intendere le cose della vita.

Segue, Di Martino, una strada stupenda che ha avuto nei conterranei Franco Battiato e Pippo Pollina i suoi più celebri precursori.

Cantare le ballate di questa terra, nel suo dialetto proprio, riporta dentro le singole strofe dei ricordi vividi che si fanno immagini dalle parole, profumi, odori e sanno di una terra unica, umori che si mischiano dentro le note di queste dieci canzoni che compongono, per davvero, una sorta di "bignami" dell'isola.

Di Martino ha composto tutti i testi di questi dieci brani e poi li ha musicati con l'aiuto di Aldo Giordano che ha curato gli arrangiamenti e che, nei brani interviene con piano, fisarmonica e quanto altro necessario a santificare queste splendide liriche.

L'avevo già scritto, nella mia recensione del precedente lavoro di Luca, NON IMPORTA LA META, che questo ragazzo, classe 1987, è entrato dentro la lista dei miei preferiti, perché propone testi e musiche  di qualità davvero eccelsa.

A confermare la bontà di tale lavoro vi è la lista degli amici che hanno accompagnato Luca in questi brani e che rispondono ai nomi di Carlo Muratori, celebre cantautore siciliano che presta la sua voce  in TESTA O CRUCI, o di Patrizia Capizzi che duetta alla voce con Luca nel brano VINNUTU AMURI o ancora di Daniele Guastella che presta la sua voce ai brani ACCUSSI E' e  SPAESATI.

Da citare anche l'ottimo il lavoro di Mauro Cottone al violoncello nei brani TESTA O CRUCI e VINNUTU AMURI.

Di Martino ha, in buona sostanza, creato un lavoro che ha nel proprio dna quella "sicilianità"  che  costituisce il valore aggiunto di queste canzoni.

Lo splendido lavoro nato dal quel "niente" del titolo, che è poi quel modo di dire siciliano "Chistu nenti è!"  dove il niente nasconde, come ci dice Luca, tutto quello che dentro si muove nell'animo umano, tra preoccupazioni che non possono essere rivelate, perché "non è niente" che si vuol sentire rispondere chi ci chiede se c'è qualche problema. E  dentro questi testi, questi brani c'è spazio per mille riflessioni e mille sensazioni.

Vi sono i NOVI MISI che rappresentano la più bella attesa dell'esistenza, e vi sono le sensazioni di  PACI DI SIRA che riportano visi, momenti e gioie di un tempo lontano e passato  fino a quegli SPAESATI che narrano dei movimenti demografici che pian piano spopolano i paesi del sud lasciando sempre dentro chi parte una nostalgia che nasce al momento dell'addio e non cessa mai.

E se U ME RIPARU è in sostanza la dichiarazione di amore dell'autore per la musica, in ACCUSSI E' vi sono versi di rassegnazione per gli eventi della vita che si susseguono e che in ANTURA (poco fa) si fanno riflessioni profonde sulla temporaneità che ci accompagna in ogni momento della nostra vita.

In SITI viene ripreso, da Luca, un canto popolare cantato da Rosa Balistreri "Signuruzzu chiuviti chiuviti" che è una invocazione alla pioggia e che rappresenta il problema della crisi idrica che attanaglia diverse località dell'isola.

In buona sostanza con U PISU DI NENTI  Luca Di Martino ci riporta dentro i suoi ricordi personali, dentro la sua vita  passata in Sicilia, dentro un altro tempo, dentro valori che sono sacri come lo è la vita.

Album di grande spessore, culturale e storico.

Strepitoso.



(LUCA DI MARTINO - PACI DI SIRA)



  






sabato 3 maggio 2025

CURU' - CORALE - VOCI SOMMERSE, STORIE NEGATE

 



⭐⭐⭐⭐⭐

(RADICI MUSIC  RECORDS- 2025)


Quello di "Curù" è un progetto a firma delle   cantautrici  Giana Guaiana e Bruna Perraro.

Un progetto importante. 

Un progetto che mette in luce piccole e grandi storie di donne, di popoli e uno spaccato intero di questa esistenza umana.

La bontà di questo loro lavoro è testimoniato, al di là delle parole, dall'importante patrocinio che  Amnesty International Italia ha voluto loro conferire.

Queste due cantautrici, la siciliana Giana Guaiana (voce) e la friulana Bruna Perraro (voce e flauto traverso) incrociarono le loro strade nel lontano 2006 a Palermo e, da allora, hanno intrapreso un cammino musicale in comune prima sotto la denominazione di "Todo cambia"  e ora con questo CURU' che raccoglie parte del lavoro già sviluppato dalle due con lo spettacolo "Donna chiama libertà".

Ed è infatti con un trittico di storie di negata libertà che si apre questo superbo lavoro, proprio col brano DONNA CHIAMA LIBERTA' che ha come intro un canto tradizionale a cura della giovane cantante curda Nudem Durak cui il brano è dedicato. La Durak è stata incarcerata nel 2015 in Turchia accusata di terrorismo per aver semplicemente cantato le sue canzoni, eredità di un popolo, quello curdo, da sempre perseguitato.

Le due canzoni successive, SALUTERO' DI NUOVO IL SOLE  e   UNA PUNTA DI ROSSO sono invece ispirate  dai "Diari  dal carcere" della giornalista iraniana  Sepideh Gollan e rappresentano un atto di denuncia per  il triste destino, fatto di torture e continue vessazioni, cui sono destinate le donne incarcerate dal regime iraniano.

Nel loro giro per la Madre Terra, le due cantautrici del progetto CURU' dedicano spazio anche alla straziante vicenda dei desaparecidos argentini, col brano DESAPARACIDA, alle mine giocattolo, nel brano I PAPPAGALLI E LE BOMBE, NO !, all'accaparramento delle terre fertili da parte delle multinazionali ai danni di piccoli proprietari terrieri narrato nel brano LAND GRABBING BLUES.

C'è spazio anche per l'incredibile impresa di Yacouba Sawadogo agricoltore del Burkina Faso che utilizzando antiche tecniche del suo popolo tenta di salvare la sua terra dalla desertificazione come raccontato nel brano IL FOLLE DI GOURGA e passando per brani di speranza come VOCE che è un canto che amplifica la voce delle donne e FUOCO DOLCE che è una sorta di bignami per il cambiamento a gradi costanti e continui, verso una vita, un mondo, più sostenibile, si arriva alla conclusiva LA SACRA QUERCIA che celebra la quercia Treaty Oak, l'albero che si trova ad Austin, Texas, ultimo membro sopravvissuto del Council Oaks, un boschetto di quattordici alberi che serviva come luogo sacro per alvune tribù di nativi prima dell'insediamento europeo nella zona.

E così questo CORALE vola alto e innalza il cuore di chi l'ascolta, per le importanti tematiche di cui tratta e per il validissimo lavoro e tappeto sonoro che accompagna le voci delle due cantautrici che sono poi anche autrici dei testi e delle musiche con arrangiamenti e produzione artistica a cura di Francesco Prestigiacomo.

Sono da citare le ottime prestazioni di Alessandro Venza alle chitarre, Diego Tarantino al basso, Giorgio Garofalo al violoncello, Marco Bdami al violino, Peppe Lana alla fisarmonica, Francesco Prestigiacomo alle percussioni con ospiti Charlotte Dupuis al violino, Francesco Guaiana e Lino Costa alla chitarra elettrica.

Il riconoscimento di Amnesty International Italia, al quale accennavo all'inizio,  è ben evidente nel bollino posto nel retro della copertina dell'album ed è l'equivalente di una medaglia al merito per queste due cantautrici che hanno, con cura e amore, confezionato un "manuale" di denuncia e sopravvivenza alle "brutture" del mondo.

Impegno Civile e Canzone d'Autore questo è il progetto CURU', un progetto che va sostenuto e diffuso. Ora e Sempre.




(CURU' - SALUTERO' DI NUOVO IL  SOLE)









sabato 12 aprile 2025

LUCIO CORSI - VOLEVO ESSERE UN DURO

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(SUGAR MUSIC - 2025)


Uno splendore.

Lucio Corsi è un Cantautore Vero, un Cantore Sincero, un narratore di storie semplici ma per nulla banali, immediate e per nulla scontate e questo suo VOLEVO ESSERE UN DURO è un grande disco, un disco splendente.

Titolare di una carriera che vedeva già all'attivo tre dischi, usciti  primi dell'exploit al Festival di Sanremo di questo anno di grazia 2025, Lucio Corsi è entrato dentro la mia "vita musicale" in punta di piedi.

Galeotta fu la sua prima esibizione sanremese. E se vero è che qualche amico già me ne andava segnalando canzoni notevoli presenti nei primi dischi, per me l'infatuazione è stata la canzone presentata nella città dei fiori.

Questo suo album, che prende  il largo nel mercato musicale sull'onda dell'entusiasmante  VOLEVO ESSERE UN DURO e che dal quel brano prende il titolo, è un concentrato di puro cantautorato made in Italy della più pregevole fattura. 

E' classe, allo stato puro, che si concentra in nove canzoni  per poco più di mezz'ora di musica che vira talvolta in un pop sofisticato che rimanda alla mente alcune cose di Ivan Graziani ma che resta, lontano da paragoni troppo impegnativi, la classe di un "costruttore di canzoni", che si fa forte di un insieme di autentiche visioni poetiche di vita quotidiana.

Da come l'ho visto e l'ho sentito, da come l'ho "percepito"  su e giù dal palco, questo Lucio è uno "vero", uno sincero,  non un personaggio costruito, non un "figlio del talent" ma un talento puro e unico, un degno erede dei più grandi padri della canzone d'autore italiana.

L'ascolto di questo disco, in questo mese di grazia dell'aprile 2025, mi ha sinceramente riportato alle mente le stesse sensazioni di quando ascoltai quel primo disco degli 883 dell'inizio estate del 1992. Posso paragonare quell'esordio di ormai 33 anni or sono a questo "mio" esordio come ascoltatore di Corsi. 

Colpito da un fulmine a cielo sereno. 

Canzoni di splendida fattura come quella "sanremese" che titola il disco e che ha portato Corsi alle luci della ribalta e poi ci sono altri pezzi di pregiata fattura come  TU SEI IL MATTINO,    QUESTA VITA, SITUAZIONE COMPLICATA, per chiudere con quello che, per parte mia, è il capolavoro assoluto di questo disco, cioè il brano NEL CUORE DELLA NOTTE,  canzone da standing ovation e applausi a non finire. Che Canzone !!!

C'è ancora speranza. 

Per la Musica d'Autore Made in Italy trovarsi in casa un "ragazzo"  poco più che trentenne con questa classe e stoffa pregiata da vendere è un segnale, inequivocabile, che ancora c'è speranza. Che le lezioni dei grandi del passato ancora attecchiscono nel cuore e nella mente di qualche giovane anima.

E così, consapevole, di aver sul lettore cd un album che mi accompagnerà girando a mille per tutta questa parte di primavera ti dico grazie caro Lucio Corsi.

Queste tue canzoni sono davvero una luce che illumina il cuore della notte che sta vivendo questo mondo.

Album imprescindibile.



(LUCIO CORSI - NEL CUORE DELLA NOTTE)










sabato 1 marzo 2025

IVAN FRANCESCO BALLERINI: LA GUERRA E' FINITA

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(RADICI MUSIC  RECORDS- 2024)


A quasi tre anni di distanza dal suo precedente lavoro è un grande piacere ritrovare a girare, nel mio lettore cd,  un nuovo album di canzoni inedite dell'amico Ivan Francesco Ballerini.

Ballerini è un autentico "Cantautore Made in Italy".

Un degno erede dei Grandi Cantautori che hanno fatto la Storia della musica italiana.

Dopo l'esordio folgorante del 2019 con il suo CAVALLO PAZZO, un concept album tutto incentrato sulle storie degli indiani d'America, Ballerini ha mandato alle stampe nel 2021 l'album ANCORA LIBERO disco di intensa riflessione sul mondo contemporaneo.

Quindi nel 2022 esce il suo terzo lavoro, RACCONTI DI MARE - LA VIA DELLE SPEZIE che ci racconta di viaggi in senso fisico e metaforico.

E' quindi in questo inizio del mese di marzo dell'anno 2025 che la quarta fatica discografica di Ivan si dispiega in tutta la sua forza musicale e poetica.

LA GUERRA E' FINITA, è come una raccolta di vere e proprie preghiere di amore e pace in questi tempi bui, e si compone di nove canzoni inedite per poco più di mezz'ora di durata.

La poetica visione delle cose del mondo, che è possibilmente l'arma vincente degli album di Ballerini,  si affina via via con il tempo ed è ben presente in queste nuove canzoni.

L'album si apre con uno stupendo intro strumentale che è la base del brano che poi lo chiuderà, la splendente IL MONDO ASPETTA TE.

Tra queste nuove perle scritte da Ballerini svetta,  senza dubbio,  la title track, che è una canzone d'amore e speranza ed è arricchita dalla voce al controcanto dell'ottima Lisa Buralli ed ha un tappeto sonoro di prim'ordine grazie alla sempre solida collaborazione di Ivan con Alberto Checcacci che è il direttore artistico di questo album.

L'amore è il tema di fondo anche del brano TRA LE DITA, mentre in TRA BOMBE E DISTRUZIONE Ivan ci porta dentro il quotidiano di una giovane studentessa che vive in un paese dilaniato dalla guerra.

Il brano LINEA D'OMBRA è inspirato dalla lettura dell'omonimo racconto di Joseph Conrad e, la grande poetica di Ballerini consiste nel fare proprie le sensazioni che ha trovato nel libro e svelarcele in forma di canzone dettando, in maniera spontanea, al cuore, un tragitto di vita. Sublime.

SULLE PIETRE DEL MONDO  è un inno  alla libertà. Libertà di vedere il bello delle cose della vita e danzare al suo ritmo.

La canzone PERCHE' MAI  è stata composta da Ballerini  in occasione del matrimonio del suo collaboratore Nedo Baglioni, attivo con la regia dei video e le fotografie che accompagnano, da sempre, la vicenda cantautorale del nostro. Ottimo, anche qui, l'intervento della splendente voce della Buralli.

VESTIRE DI PAROLE  è un brano ispirato ad un racconto di Primo Levi, "Ferro", contenuto nella raccolta "Il sistema periodico".

La chiusura dell'album, riprende il tema d'apertura e svela, nella sua interezza,  tutta la bellezza del brano IL MONDO ASPETTA TE. E anche qui è ottima l'intesa vocale con Lisa Buralli. Le due voci si fondono e i vocalizzi della cantante ospite contribuiscono alla piena riuscita della canzone. Emozionante.

Cito gli amici che hanno contribuito a "vestire" le canzoni di Ivan: già detto del contributo di Checcacci, e di Lisa Buralli,  agli arrangiamenti  e alla chitarra acustica e classica c'è Giancarlo Capo, quindi Gaminol Wider al basso elettrico, Stefano Indino alla fisarmonica, Juan Carlos Zamora all'armonica a bocca, il trio Luca Trolli / Alessandro Melani / Riziero Bixio alla batteria, Marco Iazzeri al pianoforte elettrico e organo hammond, Daniele Grammaldo ai cori.

Le foto presenti sul libretto e in copertina sono opera combinata tra la figlia di Ivan, Eleonora Ballerini, ed il già citato fotografo e regista Nedo Baglioni.

Al tirar delle somme questo quarto lavoro di Ballerini è la conferma, "tout-court", che questo ragazzo, classe 1967, è un fuoriclasse nel suo genere.  Dentro di sé ha valori molto profondi, valori ben radicati   e solidi che si affacciano totalmente nelle sue composizioni.

La definizione esatta per inquadrare uno come lui arriva da un lontano passato, ma molto lontano ... (diciamo il mio anno di nascita, và) ... il  1971  quando un Signore mandò alle stampe un disco con il titolo col quale io appello qui, e ora, Ivan Francesco Ballerini:   "Un Cantastorie dei giorni nostri".


p.s.  ottimo come sempre il packaging del disco a cura degli amici  dell'etichetta RADICI MUSIC RECORDS che, lo ripeto per l'ennesima volta, in Italia, non hanno rivali.




(IVAN FRANCESCO BALLERINI - LINEA D'OMBRA)






 



domenica 23 febbraio 2025

COSIMO BIANCIARDI & INTIMA PSICOTENSIONE - "SINGOLARITA' NUDA"

 



⭐⭐⭐⭐⭐

(SUBURBAN SKY  RECORDS- 2025)


Cosimo Bianciardi è attivo sin dal 2015 con il progetto  COSIMO BIANCIARDI & INTIMAPSICOTENSIONE.

Con il passare del tempo questo "ensemble" ha  intrapreso  un percorso musicale molto particolare, che partendo da un rock d'autore, vira verso strade possibilmente alternative sfumando la propria natura a volte con venature jazz, a volte prog a volte elettro-pop.

Il risultato di questi anni di lavoro viene ora sintetizzato in questo "SINGOLARITA' NUDA" che raccoglie in 10 canzoni e poco meno di quaranta minuti di durata tutto il credo del frontman toscano Cosimo Bianciardi.

Con la produzione artistica di Fabrizio Orrigo che presta al disco anche le sue tastiere, con voce e chitarra ritmica di Cosimo Bianciardi e con l'ausilio di Vincenzo Zingaro alle chitarre e cori, Umberto Bartolini alla batteria e percussioni e Luca Cantasano al basso elettrico, prendono forma le dieci tracce di questo lavoro che ci porta dentro un mondo musicale che è sicuramente al limite tra il più puro rock d'autore e in prog-elettro-pop-rock sperimentale.

Lasciano il segno e restano già in memoria dopo il primo  ascolto la canzone d'apertura IO (LUNA DI GIOVE) che è una sorta di autoanalisi dello stesso Bianciardi  così come la seguente STADI EVOLUTIVI  che è invece una sorta di autoanalisi della nostra contemporanea società civile che viene, senza mezzi termini, bocciata su tutta la linea e da questa deriva socioculturale si punta al riferimento con la leggendaria civiltà di Atlantide indicata come più alto grado di evoluzione dell'intelligenza umana.

Densa ballata, quasi una struggente preghiera, è il brano NELLA TUA LUCE che è, a mio parere, l'apice di questo album.

Bella ed evocativa anche  ASTROLABIO che è una sorta di ninna nanna cosmica mentre la conclusiva NEBULOSA lascia spazio a riflessioni sui rapporti interpersonali che spesso vengono avvolti in una sorta di nebbia nella quale ci si perde, proprio come dentro una sorta di brumoso mondo.

Nell'album trovano spazio anche due intermezzi strumentali, ENCELADO e ASTEROIDI.

Al tirar delle somme  le canzoni scritte da Bianciardi e Orrigo (con l'aiuto in alcuni episodi di Zingaro) si lasciano ascoltare con grande piacere e ci fanno decollare verso un viaggio "spaziale" portandoci effettivamente dentro quell'entità che gli astrofisici ritengono essere all'interno di un buco nero se questo venisse privato dell'orizzonte degli eventi diventando così osservabile dall'esterno, una "singolarità nuda", appunto.

Sperimentale ed evocativo.



(COSIMO BIANCIARDI & INTIMAPSICOTENSIONE - STADI EVOLUTIVI)




sabato 4 gennaio 2025

CLAUDIA BOMBARDELLA - MEMORIA DEGLI ALBERI

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(RADICI MUSIC  RECORDS- 2024)


Compositrice, polistrumentista, e cantante, Claudia Bombardella  nata in Lussemburgo da madre tedesca e padre italiano  ha alle spalle una molteplicità di lavori tra album registrati, collaborazioni e  arrangiamenti musicali per numerosi progetti e formazioni.

Quando ho letto le sue note biografiche sono rimasto di stucco.

Bombardella vanta un curriculum vitae davvero straordinario e invidiabile con una serie sterminata di esperienze lavorative (non solo e strettamente musicali) che ne fanno, a tutto tondo,  una persona dall'affascinante "aurea" culturale e di immensa statura artistica.

Grazie agli amici di  RADICI MUSIC RECORDS ho avuto la possibilità di ascoltare il suo ultimo  album in studio.

MEMORIA DEGLI ALBERI è un lavoro di caratura "mondiale". 

Un disco dove Claudia Bombardella sviluppa, a beneficio di tutti noi fortunati ascoltatori,  una serie di  diciotto brani che rappresentano una "grande foresta",  un modo nuovo di accostarsi alla natura, come è evidente sin dal titolo e dalla copertina del disco dove, Claudia, abbraccia un albero.

E' un disco che unisce canti antichi dell'Armenia  (che ho fatto sentire al mio caro  amico di scorribande calcistiche Shahan Petrossian che ha proprio in Armenia le sue origini), il canto di un cinghiale in amore, il fiorire di un verso di Shakespeare, vocalizzi dall'Uzbekistan, una danza dalla Spagna, una dalla Transilvania, un canto iraniano e via via altre stupende danze dal mondo.

Non mi era mai capitata, prima di ora, una tale esperienza di ascolto.

Di solito chi si accosta a questi generi li sviluppa in progetti specifici e unici per provenienza originale. Claudia Bombardella no. 

Lei sviluppa tutte queste diverse "etnie-musicali" in un unico  straordinario viaggio.

Sono 48 minuti di autentica  e adamantica bellezza.

Si parte con PASSACAGLIA DELLA GIOIA che Claudia riscrive a modo suo, inserendo proprio questa "gioia" che pervade tutto il disco là dove, invece, Stefano Landi  aveva più scuri pensieri.

Con SETAR si improvvisa un canto iraniano che porta poi  all'antica "tarantella di Sannicandro".

GAGO MARE è un antico canto popolare armeno con un andamento di danza, una richiesta ai genitori di trovare alla figlia lo sposo giusto, possibilmente un pastore.

CANTO DEL CINGHIALE INNAMORATO è una dolce ballata cantata in francese da Claudia nella quale la voce delicatissima di un cinghiale innamorato sussurra al proprio essere di ascoltare la luce che danza nel suo cuore,   mentre nel brano DEL TUO MONDO si parte da una poesia della fiorentina  Paola Ballerini per sviluppare una ballata dedicata alla gioia del radicamento umano. 

WHAT LOVE CAN DO prende spunto da una parte del testo estratto da una riflessione di  Romeo e Giulietta di Shakespeare (versi che risalgono a Giovanni Florio).

Si viaggia poi  fino in Uzbekistan per il brano  UZBEKISTAN/TARARA che si apre, appunto con un piccolo tema uzbeco per poi sconfinate nel famoso brano di tradizione andalusa, la vivace "Tarara" (Federico Garcia Lorca).

Ritorniamo poi in Armenia con LOOSIN JELAV antico brano tradizionale armeno/ungherese che celebra la luna e la natura in generale.

In SHAMANA Claudia viaggia sino in siberia con questa bella ballata della tradizione Yacuti.

DANZA DELL'ANIMA è un dolce brano cantato in francese da Claudia e che ricorda la Mongolia. Forza e delicatezza nella stessa canzone.

UNE JUENE FILLETTE è una rielaborazione di un brano di Jehan Chardavoine del XVI secolo ancora in idioma francese. Splendido e avvolgente.

IL CANTO DELLE OLIVE su un tappeto sonoro composto dal clarinetto di Claudia e il mandolino di Silvio Trotta si rimanda alla Grecia e si ritorna in Italia per la citazione toscana  (Caterina Bueno) "cade l'oliva non cade la foglia ...".

GOLE GANDOM è un brano della tradizione iraniana che celebra a natura, il grano, la vita.

In GUARDO IL MONDO DALL'ALTO  c'è una visione delle cose del mondo filtrata attraverso l'arte che permette di vivere più serenamente nel caos ordinato di ogni giorno.

SWING è una gioiosa, giocosa  ed esplosiva improvvisazione swingata così come la successiva IO NON SMETTERO'.

PER TUTTA LA NOTTE riprende un racconto di Livia Chandra Candiani e vuole essere una sorta di ninna nanna  per accompagnare e rassicurare tutti coloro che si sentono soli e bisognosi di protezione.

Chiude questo straordinario viaggio musicale WHEN I SING che è un po'  l'inno alla gioia che Claudia Bombardella mette alla fine del disco per riassumerne in buona sostanza i contenuti: cantiamo alla bellezza del vivere nutrendosi di bellezza.

Ad accompagnare Claudia, che al disco presta oltre alla voce anche il suo straordinario talento col clarinetto, ci sono Silvio Trotta alla voce, mandolino, chitarra battente, bouzouki, tamburello e mandoloncello  quindi Alessandro Bruni alla chitarra classica, Jessica Lombardi al flauto traverso e cucchiai e Marzio Benelli alle percussioni, chitarra elettrica e voce.

Splendido anche l'artwork e il packaging del disco che, non finirò mai di dire, gli amici di RADICI MUSIC RECORDS curano come poche altre etichette discografiche fanno. Un lavoro davvero superiore alla media.

Chiudo infine con un'ultima "standing ovation" al lavoro di Claudia Bombardella.

Davvero complimenti, MEMORIA DEGLI ALBERI è un disco unico e prezioso.

Grazie per questa esperienza di  ascolto.


P.S. un ultimo appunto che mi è venuto osservando la splendida  foto (con dedica)  che  chiude il libretto dei testi allegato al cd  ...   questa foto e la dedica raccontano, a mio modo di vedere, l'esatta dimensione umana di questa straordinaria persona che è Claudia Bombardella.

Grazie anche per questo ... 









(CLAUDIA BOMBARDELLA - PASSACAGLIA DELLA GIOIA)




(CLAUDIA BOMBARDELLA - CANTO DEL CINGHIALE INNAMORATO)