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domenica 29 dicembre 2024

ANTONIO CALABRESE - I DENTI DI LEONE (Ep)

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(L'AIRONE DISCHI- 2024)


Esordio breve ma intenso e incisivo  quello del salernitano Antonio Calabrese.

Calabrese, classe 2001, manda alle stampe questo suo primo lavoro, un EP composto da quattro canzoni per poco più di quindici minuti di ottima  musica, che davvero lascia intravedere le sue grandi potenzialità.

Le canzoni che compongono I DENTI DI LEONE si collocano tra il cantautorato puro e la via del folk più classico, con strumentazione per lo più acustica, essenziale ma incisiva, e testi figli di una raffinata penna che si lasciano ascoltare e riascoltare davvero con piacere.

L'EP si apre proprio con la canzone che titola l'intero lavoro: I DENTI DI LEONE. Le riflessioni intime e profonde di Calabrese prendono qui la forma proprio di quei "denti di leone", fiori che, alla fine della loro splendida esistenza colorata si tramutano in soffici soffioni che il vento porta via. La poesia è proprio nelle corde di questo ragazzo che davvero emoziona sin da questo primo ascolto. Versi davvero ispirati dalla bellezza del creato che va, giustamente, preservato.

LA MERAVIGLIA si apre con un intrigante intro di chitarra e la sua funzione è quella di celebrare le bellezze del creato qui sintetizzate nelle tre categorie, flora, fauna e genere umano. E' una sorta di "cantico delle creature" che l'artista salernitano ricama nei testi e nella musica in maniera magistrale.

UMANA UMANITA' canzone con la quale Calabrese ha recentemente vinto il Premio Cesare Filangieri, è una canzone di forte denuncia sociale. Il genere umano viene qui messo di fronte al suo fallimento, che si concretizza in buona sostanza  nell'incapacità di  difendere i diritti umani, i diritti basilari che dovrebbero regolare la vita di ognuno di noi. Brano dal forte impatto emotivo e, giustamente premiato, per la sua forza espressiva.

A chiudere questo splendido EP  c'è il brano YA'ABURNEE che è una parola araba che non ha traduzione letterale in italiano ma che, in amore,  ha il significato di "vorrei morire prima di te, perché non posso vivere senza di te".

Registrato e mixato da Lucio Auciello oltre alla voce, chitarra e piano a cura di Calabrese il suono splendido di queste canzoni è da condividere con Mario Petacca al violino, Valentino Milo Basso al violoncello, lo stesso Auciello alle chitarre elettriche,  Giovanni Caiazza alla batteria, Alessandro Ferrentino ai tamburi a cornice, Pietro Avallone all'oboe, Michelangelo Bencivenga al banjo,  Giulia Romina Pagano, Francesca Rossi, Giuseppe Rossi, Mario Petacca, e ancora Auciello ai cori per finire con Davide Barbarulo che si è occupato del mastering e Microdrammi che ha curato l'artwork dell'Ep.

Una bella squadra, insomma, che ha contribuito ad esaltare e valorizzare le innate doti cantautorali e artistiche di Antonio Calabrese che, sono sicuro, ritornerà sulle pagine di questo blog in futuro.

Sintetizzando il tutto, in due parole: Esordio Magistrale.



(Antonio Calabrese - I DENTI DI LEONE)



(Antonio Calabrese - LA MERAVIGLIA)








sabato 7 dicembre 2024

CESARE CREMONINI - ALASKA BABY

 


⭐⭐⭐⭐⭐

(EMI RECORDS- 2024)


A santificare, per l'eternità,  questo ALASKA BABY,  ottavo  album di Cesare Cremonini in studio,  basterebbe la straordinaria SAN LUCA , canzone scritta con estrema perizia dal nostro, e cantata in coppia con  un altro stupendo bolognese, Luca Carboni.

Una canzone di splendida bellezza. Un pezzo straordinario che già ho eletto a mia canzone dell'anno 2024 e che è arrivata proprio sul filo di lana prima della chiusura dell'anno.

Quando l'ho sentita la prima volta mi si è accapponata la pelle. Tanta la bellezza di questi versi e di queste due voci, dei sentimenti di questi amici. Se devo dire la verità,  ho sempre amato (tanto) Luca Carboni mentre per Cremonini ho nutrito una lontana simpatia, in questo blog testimoniata dalla recensione del suo THE BEST OF 2C2C riconoscendogli pur sempre, e comunque, un impatto "sonoro" storico sui tempi della mia "meglio gioventù" in quel primo album coi Lunapop, di per sé indimenticabile.

L'esperienza di ascolto di ALASKA BABY è un gran bel tuffo nel pieno di quell'epoca lì, tra la metà e la fine dei mitici anni novanta. Pura poesia di "nostalgia canaglia" là dove nell'incrocio più nobile delle strade degli artisti, si incontrano il pop e la più classica canzone d'autore made in Italy. Un disco davvero con reminescenze di quel lontano tempo passato.

E se ho già detto che la sola SAN LUCA varrebbe appieno il prezzo dell'album, nelle altre undici canzoni del disco si nascondono gioielli davvero preziosi come UNA POESIA, ballata dolcissima e davvero molto ispirata, così come si fanno ricordare ORA CHE NON HO PIU' TE,  e  il brano di apertura ALASKA BABY che titola il disco e nel testo della quale  Cremonini cita uno degli Amori (anche "musicali")  più  storici e nobili  del pianeta conosciuto, quello tra Johnny Cash e la sua June Carter, guadagnando, dal mio punto di vista 100 punti là dove questa storia d'amore ritornerà sempre eterna anche in questi versi.

Risplende di luce propria anche AURORE BOREALI cantata a due voci con Elisa, così come la stessa voce della cantautrice ai cori rende straordinaria la resa del brano RAGAZZE FACILI.

C'è poi la stella statunitense Mike Garson  al piano in DARK ROOM brano dall'andamento lento e soffuso dal discreto fascino, e menzione anche per UN'ALBA ROSA, e IL MIO CUORE E' GIA' TUO brano nel quale  a collaborare con Cremonini sono i Meduza.

Più movimentate sono le canzoni STREAMING e LIMONI  mentre la chiusura del disco è affidata al brano ACROBATI che è un altro brano decisamente accattivante ancora con Garson al piano insieme allo stesso Cremonini.

Al tirar delle somme che dire, se non  Grazie Signor Cremonini: questo  duetto con Luca Carboni a celebrare il santuario di  SAN LUCA, icona propria della vostra  Bologna, è diventato come una stella cometa. 

Mi avete riportato indietro di quei buoni trent'anni che dividono una vita intera.

Splende, e splenderà per sempre, nella mia esperienza di ascoltatore.





(CESARE CREMONINI - SAN LUCA)


(CESARE CREMONINI - UNA POESIA)